Il Fantasma del Fabbro - Benvenuto commissario

Le sole riforme che funzionano sono quelle che si fanno ad una botta sola, e prima che la gente se ne accorga: i decreti di Cesare, gli editti di Napoleone, i regi decreti di Mussolini... fatti bene, tanto che restano in vigore dopo duemila, o duecento o novant’anni; però fatti in un colpo solo, senza chiacchiere e capricci di Questo o Quello. Finalmente anche in Calabria, millenaria terra di filosofi eternamente indecisi, c’è l’occasione di smettere di ragionare e cominciare ad agire, quanto meno sulla piaga più piaga che ci sia, il gran carrozzone della sanità. Ora che Scopelliti è stato nominato commissario, e ha perciò i pieni poteri, non ha alibi a non fare!

Restiamo qui da noi. Nei famigeratissimi anni della Prima repubblica che qualche mentecatto o mascalzone osa persino rimpiangere, c’era la bella abitudine di disseminare, tra l’altro, ospedali come se piovesse; e ognuno con la sua Unità sanitaria locale, presidente vicepresidente maggioranza opposizione crisi stipendi e tutto il resto del vasto lupanare chiamato la società di servizi. E assunzioni, piante organiche, ampliamento della pianta organica, eccetera; e posti con le più inverosimili qualifiche; e subito dopo il concorso interno per diventare megadirgente galattico. Un bel dì, ecco un ospedale a Soverato, uno a Chiaravalle, uno a Serra, con relative Usl: doppioni, triploni, primariati più o meno genuini.

Poi la realtà schiacciò i rosei sogni di campare a spese dello Stato; le Usl sparirono, anche se non sparì il mangia mangia. L’ospedale di Chiaravalle è ridotto al minimo, a parte le sperticate promesse di “potenziamento” a cui credono solo i corrispondenti dei quotidiani locali!

Che deve fare, secondo me, il commissario Peppe? Deve finire di chiudere Chiaravalle, pronunziando ufficialmente la parola “chiuso”. E se la riabilitazione promessa non è una bufala, allora che riabilitazione sia, con le più moderne attrezzature, e soprattutto con il qualificato personale che serve, medici e fisioterapisti. Si parla di un concorso già espletato, e i cui effetti non si applicano per misteriosi motivi.

Un pronto soccorso a Chiaravalle e uno a Soverato sono un’insensatezza, soprattutto se finiranno la mitica strada Trasversale, e dalla Preserre al mare un’autoambulanza potrà impiegare un massimo di cinque minuti. Urge un pronto soccorso solo nel territorio, ma con molti letti, e tutto quanto occorre in personale e mezzi. Una colombella mi ha sussurrato che sarebbe anche un bel risparmio di retribuzioni inutili: sarà vero?

Insomma, il commissario Scopelliti potrebbe darsi da fare anche qui da noi con proficui risultati.

Ulderico Nisticò

Condividi su Facebook