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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò |
Numero 158 - Per eventuali Commenti su questo articolo scrivere a: info@soveratoweb.it |
TURISMO E STATISTICHE AD OCCHIO
Le statistiche, che dicono? Niente, perché non se ne possono fare. Gli alberghi, unici a fornire numeri, di numeri ne hanno ben pochi, con i loro 380, dico trecentottanta, letti, e sorvolo sui particolari. Gli appartamenti, rigorosamente in nero e senza controlli nemmeno di ordine pubblico, si possono valutare alla grossa, da quanti cartelli “affittasi” restano affissi o meno. E, occhio sia, basta uscire la mattina presto per vedere quanti parcheggi liberi! La sera, a dire la verità, c’è più gente; ma c’è più gente anche altrove, e anche noi di Soverato spesso andiamo alla festa di là e alla sagra di qua. Si chiama flusso, non turismo. E Soverato, sede di scuole, uffici, ospedale, negozi, e di posizione centrale nel Basso Ionio catanzarese, ha flussi anche d’inverno, autunno e primavera. Se volessimo far turismo sul serio, e parecchi mesi l’anno, non solo due settimane di chiasso, secondo me, occorrerebbe far questo: - L’1 di settembre, riunire una conferenza degli operatori, sotto la condizione che giurino di dichiarare la verità senza bufale e fanfaronate. Ovvero, se per sbaglio è capitato un nipote di emigranti a New York, non venite a dirmi che “nel mio lido c’erano turisti americani”: non invento, si è letto con tanto di foto! La verità sulla durata effettiva della stagione, sui guadagni, su quanti ombrelloni sono stati affittati a paesani e quanti a turisti genuini. - Fatta la diagnosi impietosa, cercare le soluzioni per far buon uso di un mare e clima che consentirebbe di lavorare da aprile ad ottobre, se non con i bagni, certo con il turismo di salute, della terza età, di riposo; e con certa clientela nordica. - I clienti bisogna andarseli a cercare. Non vengono più da soli come quando Soverato era unica spiaggia attrezzata da Reggio a Crotone! Bisogna tornare nei giri dei tour operators, proponendo loro pacchetti interessanti a prezzo adeguato. - Urge stanare gli appartamenti nerissimi, il bubbone del turismo. Bisogna impedire ogni clandestinità, permettendo l’affitto solo attraverso agenzie, e con regolari tariffe, e obbedendo a precisi criteri di qualità certificata. Come? Cominciando con i controlli sugli “ospiti” ad opera di polizia, carabinieri e vigili. Il resto verrà da sé... - Non si può parlare di Soverato entro i limiti comunali, oggi che le distanze sono annullate. Occorre un’organizzazione dell’intero territorio, con l’utilizzazione dell’immenso patrimonio edilizio dei paesi interni; e il coordinamento dell’offerta e delle iniziative. - Di queste, se ne contano, nel breve periodo estivo, ma spesso si sovrappongono, anzi si contrappongono; e ognuno si tiene la sua per sé, senza alcuna interazione, anzi il contrario. - Soverato ha il problema di una pessima crescita, che ha visto, nel piccolo spazio urbano, la casa e il lido sedicente discoteca a cento metri l’una dall’altro: il lido mette la musica ad altissimo volume, l’abitante della casa vuole dormire! Soluzione? C’è, e si chiama insonorizzazione, ovvero, il lido, insonorizzato, può suonare a dieci decibel al suo interno, ma non usare il grammofono per farsi sentire da fuori, magari nel pietoso conato di attirare i passanti. - Peggior rumore, quello dei motorini palesemente modificati proprio allo scopo del chiasso alle tre di notte e oltre. Basta applicare il Codice della strada vecchio e nuovo, beccarne uno, scoprire che la marmitta non è regolamentare, e applicare i provvedimenti del caso. Ma come, non siamo tutti per la “cultura della legalità”? O è legalità con lo sterzo, a convenienza? O sono “progetti sulla legalità”, segue incentivazione, segue cena? Si attendono riscontri da persone serie e responsabili.Ulderico Nisticò |
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