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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò |
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LA BUFALA DELLA SIGNORA JOLANDA
Da dove cominciamo? Dai certificati di storico? Ma non esistono manco per Erodoto e Tito Livio. Se però alla squallida Jolanda serve una cartuccella, sappia che proprio come storico mi è stata conferito tre volte il Premio della Presidenza del Consiglio dei Ministri: nel 1994 per l'opera Francisci Grani Cropanitani, De situ laudibusque Calabriae et de Nymphae Arochae metamorphosi; e nel 2001 per l’edizione della Calabria Illustrata; e nel 2004 per il lavoro di storico della storia locale in genere. Controllate telefonando al Dipartimento Cultura Editoria, Roma. Basta, alla disprezzabile Jolanda? Ah, dimenticavo, cara Jolanda del marciappie’ che non leggi i giornali, io sono anni che faccio parte della Deputazione di storia patria! Disinformata... già, occupata in attività di accoglienza! Passiamo a Poliporto, ignorantissima Jolanda. Chi dei tuoi moltissimi e fugaci frequentatori ti ha detto che io avrei inventato... e invece sono scogli: ma brutta ciuca, già negli anni 1930 la Sovrintendenza archeologica ha riconosciuto quelle emergenze come granai di età romana! Basta aspettare una bella mareggiata, e se ne accorgono anche le talpe miopi. Le talpe, non Jolanda la massonella. Che asina! I volumetti. Analfabeta totale, hai mai sentito parlare di microstoria? Di Annales? No? Eh, che somara! Non c’è una storia grande e una piccola, c’è solo saperla studiare! L’opera pregevolissima del compianto Caminiti, mio cugino e amico, è del 1982: sono dunque 28 anni che la quadrupede non legge un libro? Anzi, non ha letto manco quello, o saprebbe che, utilizzando l’archivio dei suoi avi Marincola, egli narra la Soverato dal XVII secolo in poi. Da allora sono usciti tanti altri lavori, e, a coronamento, il monumentale Soverato della Rubbettino, dove narro di antichità ed età medioevale. Mi spiace per la professoressa, ma dovrebbe comprarselo: non è un testo a sbafo. Templari e massoneria. Ahimè, chiacchieratissima Jolanda, non m’intendo di quadrati, trapezi, cappucci, compassi, pugnali e fratelloni. Solidissimi motivi di cattolicità e di idee politiche mi vietano ogni rapporto con questa accolita. Non so perciò se c’è un grado di templare o uno di scarparo. So che la Calabria è stata ammorbata già a lungo dalle bufale dello sbarco di Ulisse: permettimi, ambubaia, di essere molto preoccupato di un’invasione di templari ad opera di latinisti senza latino, e magari di un ritorno di Yasmine. Chi è Yasmine, e che vuol dire ambubaia in latino? Ma via, rustica e impegnata altrove, studia qualcosa anche tu! Tanti saluti a quel povero Menelao di suo marito. Chi era Menelao? Lo chieda ad Elena e alla città che la ospitò per dieci anni: Troia. In attesa di querela, nessun saluto, Ulderico Nisticò |
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