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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò |
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CHE FINE HA FATTO LA CONURBAZIONE?
Ci fu un tempo, recente a contarlo ma ormai remoto nella memoria, in cui i comuni di Satriano e Soverato parevano alla vigilia del grande passo: la conurbazione, ovvero il comune unico; o almeno una stretta collaborazione, un’intesa di servizi. Non passava settimana che i sindaci Drosi e Mancini non si incontrassero a questo scopo, e i giornalisti amici non proclamassero la bontà dell’invenzione, ovviamente dimenticandosi che su quegli stessi giornali e tv qualcuno ne parlava da vent’anni! Pazienza, diceva tra sé il Qualcuno: almeno, la fanno; e si piglino pure la gloria! Del resto, quali paesi mai sono destinati a conurbarsi più di Soverato e Satriano, se metà di Satriano – Laganosa - fa già parte di fatto di Soverato; e se Soverato ha delle strutture in agro di Satriano? Fu vera gloria? Eh, stavolta non c’è stato bisogno di aspettare i posteri per rispondere di no. Della conurbazione non si sa che fine abbia fatto, e tutto finì come il prestigio di Provenzan Salvani che Toscana sonò tutta ed ora a pena in Siena sen pispiglia... solo qui non sen pispiglia manco a Russomanno. Con l’aggravante che Drosi, ben lungi dal volersi unire, si è fatto prendere da una botta di nazionalismo, e ha piazzato da tutte le parti cartelli con la scritta imperiosa SATRIANO, anche nelle montagne più deserte, mostrando così la volontà di difendere l’integrità territoriale del borgo dai pericolosi nemici di Cardinale, Davoli e, per l’appunto, Soverato; e anche Petrizzi, che ha una lingua sulla provinciale. A difendere la Bicocca da Gagliato ci pensa il saldo confine naturale dell’Ancinale. Anche San Vito, Centrache, Olivadi e Cenadi, che parevano animati da buone intenzioni, non danno più notizie da un pezzo... da quando mi hanno chiamato a spiegare loro i vantaggi della conurbazione, e furono applausi sena fine! Poi, fine! La Calabria, i cui abitanti effettivi saranno sì e no 1.800.000, conta la bellezza di 409 comuni, la maggior parte dei quali con qualche centinaio di anime... all’anagrafe, che spesso però vivono altrove. Peggio, comuni quasi svuotati di vita hanno territori vastissimi, e altri il contrario. Secondo me ci vorrebbe un decreto del governo con un solo articolo: “Sono concessi interventi solo a comuni di almeno 20.000 abitanti”. Entro un paio di giorni, ne vedreste, di conurbazioni! Intanto, sotto con i cartelli. E a quando le mura e le torri e gli spalti e le mitragliatrici? Ulderico Nisticò
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