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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò |
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EVVIVA SCOPELLITI, E L’OSPEDALE DI CHIARAVALLE
Perciò dico Viva Scopelliti! Io, che, vergin di servo encomio e di codardo oltraggio, ho aspettato fino a stamattina 30 settembre per esprimere un qualsiasi giudizio su Peppe, ho letto delle buone notizie, e perciò lo approvo. Ai prevedibili scemi del villaggio che scriveranno (sgrammaticati o comunque in pessimo stile) che io mi sono venduto, o che scrivo così per questioni di simpatie politiche, ricordo che ho attaccato i sedicenti di destra Pino Nisticò e Peppino Chiaravalloti con la furia di una carica di cavalleria normanna e con l’organizzata freddezza di una legione romana. Ma i primi due Giuseppi non facevano niente, questo fa, e, fin quando fa, ha pieno diritto alla mia approvazione. Agazio Loiero... non me lo dovete nemmeno nominare! Cos’ha di buono, Scopelliti? Che se ne frega delle proteste e delle bufale che “l’ospedale X è d’eccellenza”, dove per X s’intende l’ultimo scassato rifugio di passacarte, uno qualsiasi dove qualcuno perderebbe i comodi! Le proteste, quando sono palesemente infondate, durano pochissimo, e prevale il buon senso. Negli anni 1980 la Chiesa chiuse definitivamente la Diocesi di Squillace. Dico di Squillace, erede di Scolacium, una delle più antiche dell’Orbe cattolico. Nel 1984 venne presentata al papa in visita calabrese una protesta elegantemente scritta in latino, chiedendo il ripristino della quindici volte secolare cattedra vescovile. Il Santo Padre Giovanni Paolo II non so se la lesse, certo la tenne nel più assoluto non cale. Ebbene, a Squillace non sono né meno né più cattolici di prima; e hanno capito tutti, anche i latinisti, che una riorganizzazione non può fare che del bene, se è necessaria. Veniamo un attimino a Chiaravalle. L’ospedale San Biagio è chiuso da un pezzo... però pare ci sia un costosissimo Pronto Soccorso che le ambulanze hanno l’ordine di saltare! È ora di finirla con i blateramenti della maggioranza e dell’opposizione – interscambiabili! – che sarà “potenziato”, traduzione per le mamme, vi assumeremo il figlioletto. Basta, chiuso! Però, siccome i locali sono lì, pensiamo ad utilizzarli. Ci mettiamo gli uffici, così risparmiamo fitti. Oppure, qualche specialista. Oppure davvero la riabilitazione: ma ci vogliono competenti medici e fisioterapisti competenti, e attrezzature un po’ più di una bicicletta senza ruote! Apriamo una discussione tra persone serie, e pussa via politicanti e parolai! Infine, caro Scopelliti, ora che hai risolto la questione della sanità, da’ un’occhiata anche al resto. La Calabria ne ha tante altre, di necessità: le strade, l’agricoltura, la cultura. A proposito, la cultura, non la “cultura antimafia”, cioè chiacchiere a ruota libera. La storia vera, l’archeologia, l’arte, il cinema, il teatro, i libri... Ne abbiamo bisogno. E bisogna chiudere anche la cultura fasulla come gli ospedali fasulli. Coraggio ne hai, Peppe: tiralo fuori tutto e in tutti i campi.Ulderico Nisticò
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