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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò | |||
Numero 192 - Per eventuali Commenti su questo articolo scrivere a: info@soveratoweb.it |
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FESTA DI OTTOBRE
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Ottima l’organizzazione, che i fratelli Diaco hanno voluta - e pagata! – e imponente, soprattutto in alcuni momenti, la partecipazione. Ci siamo svagati, e, importante con questi chiari di luna di depressione, siamo stati assieme e ci siamo parlati. Dico ci perché c’ero anch’io: e perché hanno avuto la bontà di conferirmi una targa in riconoscimento di qualche merito e un gradito ippocampo della Ursino; e perché io sono fedele al detto di Euripide “Io voglio credere a ciò che il mio popolo crede”, senza intellettualismi accidiosi e seppie mentali, o quegli atteggiamenti presuntuosi di chi si dà importanza da solo perché non gliela dà nessuno! Ho anche ballato vorticose tarantelle: non sarò bravo, questo è sicuro, come Emanuele Filiberto di Savoia, però non me ne importa, anche perché sono Commendatore dell’Ordine Costantiniano, da cui si deduce che sono borbonico. Avrò sbagliato almeno metà dei passi, però c’è che la tarantella è una danza selvaggia, e mi sta bene così. Abbiamo bisogno di questi incontri e di queste feste, in una Soverato in cui dilagano le liti e le associazioni si sciolgono; e quelle poche che funzionavano, c’è chi provvedere a farne dei luoghi di odio. E in cui troppe facce tristi e deprimenti testimoniano infelicità propria e, per invidia, desiderio malvagio di infelicità altrui. C’è urgenza di socialità. Ottime le idee di feste localizzate in zone che di solito sono un po’ spente d’autunno e inverno. Potrebbero diventare occasioni commerciali, che gli esercenti cogliessero l’occasione per aperture di negozi anche al di là degli orari usuali. Coraggio, inventiamoci qualcos’altro. Ci sarà San Martino. Arriva Natale. Ci sono occasioni culturali, presentazioni di libri, spettacoli. Chi non viene, peggio per lui. Grazie dunque ai Diaco. Ci vediamo alla prossima. Ulderico Nisticò
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