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Dimissioni o non dimissioni? No, niente dimissioni. Liti in Giunta?
No, tutto bene. Questione di barriere ecclesiastiche? No, stavolta
il parroco non c’entra. Insomma, notizie e smentite. In attesa di
una chiarificazione chiarificante, approfitto dell’occasione per
sottoporre a lor signori alcune riflessioni.
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Ammesso che il sindaco Mancini rimanga
sindaco, non può più candidarsi alle prossime elezioni, quanto
meno a sindaco.
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Mancini non ha pensato o non ha potuto
crearsi un successore che facesse da vicevicesindaco, come
invece traspare in alcuni esempi lontani e vicini.
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Non sappiamo perciò se ad aprile Mancini
sarà ancora sulla scena politica soveratese, o prenderà altre
strade politiche o no.
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Bisogna pertanto trovare un nuovo candidato
a sindaco.
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Per trovare un nuovo candidato a sindaco,
che bisogna fare? Eh, come mi viene da ridere, tutte le volte
che mi tocca dare lezioni di democrazia: a me, che non ci credo!
Ebbene, che dice a questo proposito la democrazia? Che i
partiti, riuniti nelle apposite sedi, dovrebbero discutere di
questo importante argomento, e, ascoltando i programmi e le
intenzioni dei candidati, scegliere ciascuno il migliore. I
candidati dovrebbero poi candidarsi a sindaco, pronunziare
discorsi in piazza e tv, ed essere alla fine eletti
democraticamente dal popolo.
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Succede mai così? Ma no!
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Di fatto, le cose stanno così. Siccome il
centrosinistra soveratese praticamente non esiste, né quello
ufficiali né i resti di quello che fu Pedalando Volare, i giochi
si fanno tutti all’interno del centrodestra.
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Il guaio è che nemmeno il centrodestra
esiste nel senso classico di un partito con iscritti, sedi,
discussioni. Esistono gruppi e riunioni estemporanee, ma sono
sussulti preelettorali in cui si discute come vincere le
elezioni, non perché vincerle e in nome di quale programma.
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La ragione dell’assenza dei partiti risiede
nell’assenza non meno assoluta di socialità, anzi di ceti e
classi sociali che in qualche modo si facciano rappresentare.
Vaga qualche residuo di ideologie passate di moda, ma non se le
fila nessuno. Non essendoci dunque la cosiddetta spinta di base,
non c’è manco una vita politica. È un elementare principio di
sociologia e politologia: fidatevi.
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Sarebbe il caso di aprire una discussione
possibilmente seria. Regole: parli solo chi ha qualcosa da dire
in massimo dieci minuti; e al decimo esatto, via il microfono.
Come attuare questa regola con certezza che sia rispettata?
Chiamatemi a fare il moderatore.
Che ne pensate?
Ulderico
Nisticò
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