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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò |
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PARLIAMO DI COSE SERIE, PER GIOCO
L’argomento serio è che la primavera prossima Soverato dovrà eleggere il sindaco e il consiglio comunale: una bazzecola! E siccome la sinistra cittadina è messa anche peggio della sinistra nazionale, e sindaco e maggioranza verranno dalla composita realtà del centrodestra o cosiddetto o sedicente, è lì in mezzo che bisogna trovare maggioranza e sindaco. Detto questo, possiamo chiudere l’articolo, se a qualcuno, me compreso, non venisse a mente di chiedere: e chi? Per quelli che si svagano con la politologia della domenica, ci sarebbe da arzigogolare sulle mosse di Questo e gli appoggi che ha Quello, eccetera. Io invece voglio giocare ad un gioco strano, e sapete qual è? Alla democrazia. Per me, un gioco, ovviamente, visto che per essere democratico mi manca la condizione minima indispensabile: credere all’uguaglianza. Ma se giochiamo... allora chiariamo le regole del gioco. I cittadini aderiscono, o come iscritti o come simpatizzanti, a formazioni politiche che hanno un simbolo, una sede, un segretario, uno statuto; partecipano a riunioni in cui chiedono educatamente e ottengono la parola, e argomentano proposte e affacciano o la propria o un’altrui disponibilità ad entrare in liste elettorali; svolgono in tutto o in parte dei programmi amministrativi. Dopo un civile dibattito, la riunione passa ai voti, e si decide chi sarà candidato a sindaco, chi a consigliere, eccetera. Ecco le regole del gioco della democrazia. Bene, giochiamo... eh, ma quando il gioco lo vogliamo ambientare in Soverato (ma vale anche per il resto d’Italia!), ci accorgiamo con desolazione che mancano le sedi, i partiti, i segretari, gli iscritti, gli aderenti, i simpatizzanti, il dibattito. Insomma, è come se volessimo giocare a pallone senza il pallone, il campo, le porte... Il bello è che il campionato si fa lo stesso, escono le classifiche, persino le schedine! Potreste dire: ma sei rimasto agli anni 1980! E va bene, allora, niente partiti classici. In mancanza, discutiamo almeno sul lungomare, nelle piazze, nei bar, allo stadio, nelle sale dei professori... Meno che meno, ragazzi! Dove si formeranno le liste, allora? Dove si studieranno i davvero non pochi problemi di Soverato? Chi e dove esporrà mai un’idea, un’ipotesi? Chi discuterà di attività produttive, conurbazione, turismo, recupero del centro, riparazione delle strade e dei marciapiedi, eccetera? Di questo passo, nessuno. E come si formeranno le liste? Con il nobilissimo criterio “porta voti”: davvero intelligente! E chi farà il sindaco? Provate a rispondere, vi prego. E chi? Le persone serie e responsabili della città, se ce ne sono. Ulderico Nisticò
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