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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò |
Numero 207 - Per eventuali Commenti su questo articolo scrivere a: info@soveratoweb.it |
TURISTI A CASTELLABATE
Perché quel film ha sortito un simile effetto a vantaggio della Costiera Cilentana? Ma perché è sereno, lineare, appena appena brillante senza diventare sguaiato, mai volgare; e mostra con intelligente discrezione le bellezze naturali e gli appetiti culinari del luogo! Il cinema in Calabria, quel pochissimo che si gira ogni tanto, che pena! Sceneggiatori e registi a corto di idee sanno parlare solo di mafia ed emigrazione... No, scusate, ora parlano anche di immigrazione, tanto per aggiungere scene di miseria a scene di miseria. Viene presentata una Calabria o criminale o succube o arretrata o piagnona o dolciastra e buonista, o tutte queste cose assieme. Ma che dico, film in Calabria? E chi ne visti mai? Però, sono tre anni che ci annunziano “finalmente il primo ciack del film su san Francesco di Paola”, di cui non si vede manco il cartellone e il biglietto d’ingresso, ma intanto qualcuno viene pagato per il disturbo! Soverato, mi dirà qualche furbone, ha il suo megafestival del cinema. Gradirei sapere con numeri se in quella settimana o nelle seguenti ciò ha portato il benché minimo vantaggio all’attività turistica. Io, penso di no! A proposito, lo sapete che il superdirigente stellare del maxifestival si è rifiutato di proiettare, s’intende fuori concorso, My land, film girato a Soverato nella sua manifestazione pagata da Soverato? Lo capisco: non era uno spettacolo abbastanza depresso e deprimente per i pensionati cui la Perla dello Ionio passa le vacanze gratis. Per loro, se non è il classico “film minimalista di autore cecoslovacco morto suicida, con sottotitoli in tedesco”, se invece c’è vicenda, azione, vivacità e dialoghi in buon italiano, per quei residui degli anni 1970 un film non va bene. Forse speriamo nel turismo dei depressi? Non ce ne servono: ne abbiamo già un buon numero in città, con densità maggiore o minore, però massima dove so io, 100%. Conclusione: è ora di ripensare profondamente la promozione turistica, e cinema e tv, con internet, ne sono strumenti efficaci, se saputi adoperare. Bisogna presentare un’immagine vera e affascinante della Calabria, con tutta la sua realtà dolce e violenta, bella e non amena, antica e rinascente da almeno quattromila anni. Se vogliamo un film sulla mafia, che si concluda con una meravigliosa retata come quelle che sta facendo ogni giorno Maroni, Dio lo remuneri; se un film d’amore, che sia un normalissimo amore con “amantium irae, amoris redintegratio”, come scrive Terenzio; se un film di storia... ne avremmo soggetti, dai tempi degli Enotri; se una commedia, che faccia lietamente e pensosamente sorridere. Un chiarimento. Sto parlando di film, non di documentari. Un film è fatto di soggetto, trama, scene, dialoghi, attori, dialoghi, comparse, ricostruzioni di ambienti, musiche, doppiaggio, montaggio e circuitazione. Ci vogliono soldi, ma non da passare a forestieri di rapina come le fotografie di Oliverio Toscani con ragazzini non proprio bellissimi dai sorrisi non proprio intelligentissimi; da far restare in massima parte qui, dando lavoro a tutte le innumerevoli categorie che vengono coinvolte nella lavorazione di film, dal regista ai manovali; ed economia al territorio; e propaganda turistica seria. Ulderico Nisticò
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