|
Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò |
Numero 210 - Per eventuali Commenti su questo articolo scrivere a: info@soveratoweb.it |
LA PRIMA VOLTA DEL GRUPPO ORSI
Qui delle due è l’una: o il gruppo Orsi spara bufale e mente sapendo di mentire per darsi importanza; o ignora, voce del verbo ignorare, che di grotticelle e Poliporto e Soverato Vecchia eccetera hanno parlato e scritto ben altri e da almeno mezzo secolo. Ora arriva la scoperta dell’uovo sodo! Non cresceremo mai, se chi pretende di far storia ignora le più elementari pubblicazioni. Se poi è spocchia o invidiuzza... allora mi cadono le braccia. Di antichità scrisse, infatti, ripetutamente don Gnolfo, pioniere di ogni studio archeologico su Soverato; ne scrisse Mimì Caminiti nel suo aureo volume “Soverato nei secoli”; ne scrisse Ulderico Nisticò in “Suberatum” e in un’infinità di altri testi, libri e articoli; sono state tenute conferenze a iosa; e, quando c’era, compì per vent’anni pellegrinaggi ai ruderi l’Associazione san Gerardo. Ciliegina sulla torta, il maestoso volume “Soverato” della collana Città della Calabria della Rubbettino, in cui il capitolo “Tre millenni tra i colli e il mare” è opera del suddetto Ulderico e dell’archeologa Elisa Nisticò. Per restare solo al passato; ma sapete che la bibliografia su Soverato è ricchissima. Nulla di male, s’intende, che il gruppo Orsi e qualsiasi altra associazione vogliano interessarsi di storia cittadina: però, non si vestano delle penne del pavone altrui! Uno di questi giorni qualche bellimbusto annunzierà che vuole comporre un poema circa il suo viaggio all’Inferno, Purgatorio e Paradiso: e i giornali locali grideranno alla prima volta che a qualcuno viene in mente un’idea così originale! Un chiarimento, infine, per la pubblica opinione. Più d’uno mi ha chiesto, tra meraviglia e municipale orgoglio, se a Soverato “abbiamo un tesoro”. Ragazzi, Orsi in testa, bisogna sapersi spiegare: tesoretto e i suoi sinonimi deposito e ripostiglio non sono affatto la prova che nel soveratano sottosuolo c’erano i Nibelunghi con il drago a guardia di un gigantesco tesoro. Erano solo monetine che qualche poveraccio in fuga da barbari o terremoti nascose sperando di tornare a riprenderle, e non tornò più.Ulderico Nisticò
|
Per eventuali Commenti su questo articolo scrivere a: info@soveratoweb.it
ARCHIVIO
SoveratoWeb.Com - Il Portale di Informazione del Soveratese
|