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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò |
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PORTO: LA MAGNA GRECIA FU CONTRO DI NOI
Soverato gettò anche due piccoli moli, uno di legno verso la Punta, l’altro di cemento ad uso dell’allora industria del Quarzo: ma di entrambi restano appunto solo le foto, interrati come sono dall’incostanza della linea costiera. Le cronache riferiscono che la Marina militare aveva messo l’occhio, verso gli anni 1930, sulla baia di Soverato per una base di sommergibili. Rinunciò però al progetto: e ci deve pur essere stato un motivo. Questo, per la storia. E se la storia serve a qualcosa, dovrebbe insegnare a stare molto attenti, a calcolare l’andamento della spiaggia non per un giorno ma per un secolo; a prevedere l’incidenza delle mareggiate; a tenero conto che esso stesso, il porto, diverrebbe un fattore di modifica del deposito di detriti da parte dei fiumi... Insomma, prima di annunziare porti a cuor leggero, vorremmo sentire il parere di esperti veri. Ciò premesso, un porticciolo o darsena o attracco sarebbero utili non solo e non tanto a far venire qualche diportista nautico, ma soprattutto a far sparire dalla spiaggia le barche da pesca, e consentire di utilizzarla per le attività balneari. Compresa la mitica spiaggia libera che sta a cuore a qualcuno a vantaggio di non si sa bene quali poveri... e in realtà solo a forestieri che sfruttano gratis. Spiaggia libera non vuol dire però selvaggia e abbandonata. Se mai, sia spiaggia comunale, con bagnini e docce. Le docce, almeno, a pagamento. Con la speranza che Polibio, dopo 24 secoli, non trovi da ridire. Ulderico Nisticò
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