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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò |
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“E ADESSO PROCESSATECI TUTTI”
Però, ora che la vedova è stata rinviata a giudizio – ripassatevi il codice di procedura! – e per ragioni professionali, mi piacerebbe, per esempio, che i ragazzi di Locri o quelli di Soverato o di Papanice scendessero in piazza con uno striscione concepito così: “E ADESSO PROCESSATECI TUTTI”. Per giustizia, per cultura della legalità, esattamente come, all’epoca, qualcuno scrisse la frase iettatoria E ADESSO AMMAZZATECI TUTTI, con la quale i ragazzi di Locri, improvvisamente divenuti investigatori e giudici, dichiararono la santità di Fortugno e lo proclamarono vittima non si diceva bene per quali ragioni. Per onestà generica, ammesso, non vale: sarebbe come dire che non viene ammazzato è un ladro! E giù niente di meno che l’intitolazione dell’aula del Consiglio regionale al suddetto defunto, in spregio di ogni legge a proposito di toponomastica; seguirono piazze e vie e lapidi. La più bella in assoluto si trova giustappunto a palazzo Nieddu, luogo dell’uccisione, e recita così: HANNO SPENTO IL TUO SORRISO... eccetera. Ebbene, noi dotti diremmo che è una proposizione ellittica, ellittica del soggetto: “Hanno spento... ”, e chi fu? Nenta vitti e nenta sacciu; ovvero, non c’ero, e se c’ero dormivo e se dormivo sognavo di non esserci. Infatti, quel giorno nessuno vide niente e nessuno ha manco sentito; né alcun giudice li ha beccati quanto meno per reticenza, se non per favoreggiamento. Abbiamo il primo esempio al mondo di lapide omertosa! C’è stata una sentenza, certo: ma dice solo che due tizi hanno commissionato l’uccisione di Fortugno; e nemmeno spiega perché. È in corso il processo di appello, e io, con la suddetta fiducia, aspetto. I processi sono come l’uovo di Pasqua: con sorpresa. E se niente niente emergesse qualcosa di poco piacevole, che facciamo? Togliamo le lapidi? Cambiamo il nome dell’aula. Eh, come sarebbe meglio rispettare la legge, e aspettare dieci anni dal trapasso dell’onorando! Anche a proposito di Monicelli, ovviamente. E a proposito di attesa, aspettiamo con fede anche il processo a Laganà Maria Grazia, deputato vedova Fortugno. Ulderico Nisticò
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