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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò |
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BALLONS D’ESSAI?
Quando una batteria di cannoni e simili intende sparare addosso al nemico, prima dei colpi veri, spedisce quello che, con termine francese, si chiama ballon d’essai, ovvero colpo di prova, per vedere se il nemico c’è e come intende reagire. Più o meno sta succedendo qualcosa anche in questi mesi di trepida attesa delle elezioni di Soverato. Beh, trepida... pare che gliele importi pochissimo a tutti, però, facciamo finta di essere ai bei tempi andati in cui c’era ancora la politica! Il legittimo dubbio è, infatti, il seguente: quando di Uno o l’Altro o l’Altro Ancora si mormora che sarà candidato a sindaco, o Egli stesso lo dichiara e nega, si tratta di candidature vere, oppure di ballons d’essai per vedere di nascosto l’effetto che fa? O espedienti per far candidare da qualcun altro? O momenti di gloria passeggera? O attacchi tardivi di entusiasmi preelettorali mai provati nei cinque anni precedenti, anzi nei dieci e venti? Mistero, tuttavia mistero di breve durata, giacché da qui a massimo Carnevale si scopriranno, sempre per dirla da artigliere, le batterie. A Carnevale, lo si sa, ogni scherzo vale. Intanto, qual è la situazione reale, ovvero realtà effettuale? Che Mancini non si è creato un successore riconoscibile; che, senza Mancini, tutto il variopinto mondo detto di centrodestra – sigle a parte, s’intende – è candidabile e perciò candidato. Che si decidano, e, speriamo, che a decidere siano quelli del centrodestra di Soverato, senza indebite zampine di altra provenienza e che con noi non hanno niente a che vedere. La sinistra la quale, se fosse stato candidato Calabretta poteva contare sopra una sconfitta non del tutto disonorevole, ora che egli candidato non è, può risparmiarsi la fatica di una lista intera, ammesso che trovi i nomi: ne faccia una di sette, o, se scenderemo a sedici consiglieri, di cinque. I candidati novelli, del resto, qualcosa dovranno pur racimolare, sempre che non siano dei ballons di cui sopra. Il dibattito politico, sociale, economico e culturale della cosiddetta società civile, intanto, è meno che meno di sottozero. Un sindaco e un’amministrazione dovrebbero derivare da esigenze cittadine espresse dalle categorie produttive e dai corpi intermedi, e che invece non esprimono un bel nulla; e da un programma non buttato giù la notte prima da intellettuali scopiazzatori. Se non succede, e non sta succedendo, non meravigliatevi o lamentatevi se in primavera ci ritroveremo una situazione qualsiasi. Ulderico Nisticò
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