Soverato Web | Voglio anch'io una Bocassini

“Milan l’è un gran Milan”, dicono a Milano; e non solo perché già ai tempi dei Galli era “il centro della pianura”, e poi fu una delle capitali dell’Impero Romano; e batté nel 1176 “a lancia e spada il Barbarossa in campo”; e perché a piazza San Sepolcro di Milano fondò Mussolini i Fasci; o perché c’è la Pirelli eccetera; o per le immense attività culturali; o perché è la più grande diocesi del mondo cattolico con un rito tutto suo: ma soprattutto perché nella Procura della Repubblica siede la Boccassini. Eh, Milano è una grande Milano!

Noi del Basso Ionio, sfortunati, non abbiamo una Boccassini che cerchi con tanta acribia e tanta passione carte e cartacce e cartuccelle atte a dimostrare che un Berlusconi la sera invece di leggere Saviano o ascoltare gli alati discorsi di Bersani e Rosy Bindi si circonda – horresco referens – di allegre fanciulle dai facili e succinti costumi; e mobilita polizia, carabinieri, finanzieri, archibugieri, alabardieri, artiglieri, fanti, agenti segreti, boy scout, volontari, spie, pettegoli eccetera alla ricerca della prova che il Silvio suddetto non si sia prima sincerato all’ufficio anagrafe di quanti giorni esatti mancavano al diciottesimo della verginella Ruby. Eh, “la verginella è simile alla rosa”, canta l’Ariosto copiando Catullo, il quale però frequentava, tardi pentito, le peggiori damazze della Romana Repubblica, sozzone ma colte: doctae puellae, ovvero la sapevano lunga.

La Boccassini lavora dunque notte e giorno alla ricerca di stanare il Male. Per ora, inizia con il Male semiassoluto, Berlusconi. Semi? Sì, solo semi: il Male assoluto è il fascismo, secondo Fini, già segretario del Movimento Sociale pieno di busti del Duce! Ragazzi, il mondo è bello perché è avariato! Ma la Boccassini prima o poi colpirà anche altri peccatori... e finiti quelli di “destra”, magari picchierà anche a sinistra. Chi è senza peccato... e un Marrazzo di sinistra è sempre in agguato! Compagni, attenti, vi conviene, la sera, andare a dormire presto, e da soli! Quando si comincia con il moralismo... Robespierre decapitava per molto, ma molto meno di un bunga bunga! Anzi, decapitava senza motivo e discriminazione: questa sì che è égalité!

Comunque, beata Milano! Ah, perché non abbiamo anche noi una Boccassini? Se l’avessimo, certo sapremmo, dopo indagini di volontari, polizia, fanti, carabinieri, archibugieri, agenti segreti, alabardieri, pettegoli, finanzieri, artiglieri, boy scout, spie, e dopo l’uso di intercettazioni e carte a tonnellate, le seguenti cose che invece ancora ignoriamo perché qui non c’è una Boccassini:

- chi ha bruciato il Municipio di Chiaravalle;

- chi ha messo la bomba a quello di Soverato;

- chi ha ammazzato dalle nostre parti Questo e Quello negli ultimi anni anzi mesi;

- chi ha squarciato le gomme a parecchi, tra cui me (io lo so, ma in privato, e non vale);

- chi ha versato la creolina nelle scuole;

- eccetera. Tutte cose che la magistratura dovrebbe presto farci conoscere.

Pensate quanti polizia, carabinieri, finanzieri, archibugieri, alabardieri, artiglieri, fanti, agenti segreti, boy scout, volontari, spie, pettegoli mobiliterebbe, e giustamente, una Boccassini a Soverato e dintorni, di fronte a tali delitti, se tanti ne ha sguinzagliati per quattro prostitute! Peccato: ci vorrebbe una Boccassini anche qui da noi. Chissà quanti divertaioli di entrambi e più sessi finirebbero al carcere duro, alla gogna, sulla sedia elettrica. Dite voi, ma la pena di morte è stata abolita... Per ora, ragazzi, per ora...

Boccassini, dove sei? Forse non ce lo vuole dire: sapete, per la privacy... Ci tiene, come è giusto e previsto dalla legge, alla propria personale privata privacy.

PS: Mi pare di sentire qualche “Pennisi” accusarmi di cinismo goliardico e mancato scandalo. Eh, giusto in questo 150mo della proclamazione a re d’Italia di Vittorio Emanuele II detto “padre della patria e di molti patrioti”! Cito solo lui per la ricorrenza, e, per ora, tralascio Federico II, Alessandro VI, Foscolo, Garibaldi, d’Annunzio, Mussolini... Ferdinando II e Francesco II di Borbone invece furono serissimi e fedelissimi alla famiglia. Qui mi verrebbero considerazioni storiografiche decisamente eversive sul piano morale, e non le scrivo perché ho lettori minorenni. Non vorrei che mi leggesse la Boccassini e spedisse ad indagarmi archibugieri, alabardieri, eccetera.

Ulderico Nisticò

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