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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò |
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UNA COMMEMORAZIONE COME SI DEVE A MONTEPAONE
Tra le mie innumerevoli peregrinazioni di queste settimane per commemorare il 1861 occupa un luogo speciale quella del 16 mattina all’Istituto Comprensivo, sede di Montepaone Marina; e complimenti alla dirigente scolastica, agli insegnanti, ai collaboratori, al sindaco, e soprattutto ai ragazzi e bimbi, che hanno dato uno spettacolo degno di lode per eleganza e qualità, ma soprattutto perché non è scaduto nella retorica bolsa di quel patriottismo troppo recente per essere vero che pare dilagare in tutta la fatal Penisola. Sono stati ricordati i risorgimentalisti, a cominciare da quei Mattei e Rossi di Montepaone, giacobini del 1799; ma anche i Borbone, e i mali del Sud dopo l’unità, e i cosiddetti briganti, dando spazio alle ragioni di tutti. Mi è stato dunque facile, chiamato a parlare come storico, dare delle coordinate interpretative del passato, alla luce del presente, che hanno indotto anche me a una oculata equanimità. È così che si fa storia, come hanno fatto insegnanti e ragazzi, e ho fatto io, pensando in grande, volando alto, e non preoccupandosi della prossima campagna elettorale! Ai razzi resta il senso storico, e hanno imparato a ragionare. Ma torniamo ad una manifestazione, che ha visto teatro e musica, conversazioni e festa, presenza di bersaglieri, vigili del fuoco, carabinieri in alta uniforme, fino ad un colpo di teatro davvero inatteso: è stata spiegata da due coraggiosi pompieri una gigantesca bandiera tricolore, alta più dello stesso edificio scolastico. Pregio non da poco, il tutto in una tempistica così serrata che può essere frutto solo di una efficientissima e lunga preparazione. Ancora complimenti. Non tocca a me, per ovvie ragioni, parlare della manifestazione di Soverato la sera del 17 a teatro.Ulderico Nisticò
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