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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò |
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A CONSIGLIO CHIUSO, STORIA DEL MERIDIONE
Ottimo l’esito dell’iniziativa del presidente Tiani di tenere un Consiglio comunale con dibattito su Meridione e unità. Ma mentre tenevo la mia relazione ho dovuto constatare per la centesima volta che un pubblico non di specialisti ma di persone di buona cultura mostrava di sentire per la prima volta qualcosa di storia del Sud. Colpa della scuola, certo, colpa degli storici accademici, colpa di una mentalità, però qui bisogna porvi rimedio. E siccome un articolo non può contenere nemmeno un decimo della faccenda, diamo almeno qualche coordinata di storia politica, tanto per potersi districare. Di cultura, lingua ed economia, un’altra volta, se mai. II millennio aC: Ausoni, Choni, Elimi, Enotri, Serdaioi, Sicani, Siculi... nell’attuale Calabria Centrale regna Italo, re degli Enotri o dei Siculi, da cui prendono il nome gli Itali, poi i Morgeti; VIII-VII sec. aC: colonie greche di Agrigento, Gela, Siracusa, Catania, Messina; Reggio, Locri, Crotone, Sibari; Taranto; Cuma; V sec.: popolazioni italiche Apuli, Aurunci, Dauni, Lucani, Messapi, Sanniti, 356: indipendenza dei Bruzi; IV sec.: guerre sannitiche e italiche di Roma; 271: Roma, sconfitto Pirro, sottomette tutto il Meridione; durante la Seconda guerra punica, Sanniti, Lucani e Bruzi si schierano con Annibale; 98-6: guerra sociale; tutti gli italici ottengono la cittadinanza romana; sotto Augusto il nome di Italia giunge alle Alpi; 490 dC: regno degli Ostrogoti; 553, conquista bizantina dell’Italia; 568: calata dei Longobardi; restano bizantine Sardegna, Sicilia, Calabria Centromeridionale, Otranto, città campane, Roma, Perugia, Ravenna, Venezia e per qualche tempo Genova. Il ducato di Benevento (Langobardia Minor) è molto vasto, e semindipendente da Pavia; nell’849 si divide in principato di Salerno e principato di Benevento, donde poi anche Capua; 888: Niceforo Foca caccia i Saraceni dalla Calabria ed estende il dominio bizantino alla Puglia; i principati oscillano tra bizantini e franchi; monastero di Cassino, Gaeta, Napoli, Sorrento, Amalfi sono di fatto indipendenti; la Sicilia in mano agli arabi (903, caduta di Taormina); 1053: i normanni battono papa Leone IX a Civitate; si alleano con lui e divengono vassalli della Chiesa; 1060, presa di Reggio; 1070, Bari; Roberto Guiscardo duca di Puglia; nel 1091 Ruggero, granconte di Calabria, completa la conquista della Sicilia; 1129: Ruggero II, morto il cugino Guglielmo di Puglia, unifica i domini normanni; l’anno dopo a Palermo s’intitola rex Siciliae et ducatus Apuliae et principatus Capuae; gli succedono Guglielmo I il Malo; Guglielmo II il Buono; Tancredi di Lecce, Ruggero e Guglielmo suoi figli; 1191-1266 Enrico (VI) di Svevia, Federico (II), Corrado, Manfredi; 1266-1385: Carlo I d’Angiò, Carlo II, Roberto, Giovanna I (Andrea d’Ungheria); nel 1282 la Sicilia insorge: regno di Pietro d’Aragona, Giacomo, Federico (III), Pietro II, Ludovico, Federico (IV), Maria e Martino I; re d’Aragona e Sicilia: Martino II, Ferdinando I, Alfonso (V) I; Giovanni I; Ferdinando il Cattolico; Carlo (V) d’Asburgo; Filippo II d’Asburgo Spagna, Filippo III, Filippo IV, Carlo II; 1385-1442: Carlo (III) di Angiò Durazzo, Ladislao, Giovanna II (figli adottivi Luigi I, Luigi II, Luigi III d’Angiò Terza Casa); 1442-1501: Alfonso (V) I, Ferrante (Ferdinando) I, Alfonso II, Ferrante (Ferdinando) II, Federico (III) d’Aragona; 1501-1708: Ferdinando (III) il Cattolico re d’Aragona, Sicilia e Napoli; Carlo (V) d’Asburgo; Filippo II d’Asburgo Spagna, Filippo III, Filippo IV, Carlo II; 1647, rivolta e guerra civile di Masaniello; 1708-34: Carlo VI d’Asburgo Austria; in Sicilia, 1713-20, Vittorio Amedeo II di Savoia; 1708-34, Carlo VI d’Asburgo Austria; 1734: Carlo di Borbone re di Napoli e re di Sicilia; Ferdinando IV di Napoli, III di Sicilia; 1798, effimera repubblica giacobina; 1806-15, re francesi Giuseppe Buonaparte e Gioacchino Murat; Ferdinando IV-III unifica i regni come Ferdinando I delle Due Sicilie; 1816-61: Francesco I Ferdinando II, Francesco II; dittatura di Garibaldi; annessione e proclamazione del Regno d’Italia 17 marzo 1861: Vittorio Emanuele II di Savoia, Umberto I, Vittorio Emanuele III, Umberto II; 1860-70; decennale insurrezione popolare antipiemontese e antiliberale ingiuriata brigantaggio; fallimento o chiusura forzata delle industrie meridionali; mancate promesse di quotizzazione delle terre pubbliche, anzi estensione del latifondo borghese gabellato per antica nobiltà; crollo delle strutture civili; classe politica di nessun peso politico; 1943-6: sotto l’occupazione angloamericana ha sede nel Sud il governo regio; le Amlire emesse dagli occupanti senza alcun corrispettivo scatenano l’inflazione e causano arricchimenti e devastazioni sociali; profonda e irreversibile è la corruzione di Napoli. Alla prossima.Ulderico Nisticò
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