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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò |
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DIVAGAZIONI ELETTORALI
Dirò qualcosa della ridente cittadina delle Preserre; e intanto vi informo che non ha niente da ridere. Ancora quarant’anni fa prospera per agricoltura di qualità e allevamento, vantava attività industriali ed editoriali, artigianali, pubblico impiego, e ospitava le sole scuole statali da Catanzaro a Locri. Oggi, svuotata dall’emigrazione, chiuso l’ospedale, non potendo sperare più nell’assistenzialismo mascherato di “posto”, versa in una crisi di cui si mormora, ma tutti fanno finta che non ci sia, e tutto vada alla grande. Le amministrazioni democristiane, poi di centrodestra, poi di centrosinistra, non hanno saputo far nulla di più che trascinare l’esistente, e neanche tanto bene. L’opinione pubblica, silenzio. Il risultato sono le cinque, forse sei liste di opposizione, la cui stessa esistenza in vita pare fatta apposta per garantire l’elezione di Maida, o ciò sia un caso o sia un inciucio. Ma siccome Babele è sempre Babele, pare che il suddetto Maida possa incontrare un qualche ostacolo sulla sua marcia trionfale. Da destra, pensate? Ma no, da sinistra! Vedremo. Soverato, Perla dello Ionio, non è che stia molto meglio della dirimpettaia collinare. Anche sul mare le industrie – Quarzo, SILPA, Armida –, l’artigianato di qualità, i grandi commerci per mare e per ferrovia, e il turismo serio, sono tutta roba di 60, massimo 40 anni fa. La vita politica, un tempo intensa, si è ridotta a partiti senza iscritti, senza dirigenti, senza sedi, senza dibattiti e senza notizie della loro vita che arrivino all’esterno. Da queste premesse, i fatti. Sorvolo sul trentennio da dimenticare 1963-93. Seguirono otto anni di Pedalando Volare, i primi ricchi di entusiasmo e fantasia, gli altri stanchi e dormienti; e dieci di centrodestra, di cui è difficile dire male, ma che, sotto gli aspetti più consustanziali alla vita cittadina, hanno lasciato le cose com’erano dieci anni fa. In questo lungo periodo, il sindaco Mancini, distratto da ricorrenti ambizioni, non ha badato a costituirsi una successione credibile, nemmeno per il solito trucco del vicevicesindaco! Ed ecco Babele in versione marittima. Cosa ne penso? Ve lo dirò il 14 aprile, quando liste e candidature saranno effettivamente presentate: allora capiremo se le voci che corrono oggi sono cose serie o, come ho già scritto, ballons d’essai. Le voci corrono, scritte e orali. L’80% della popolazione, in verità, pare che se ne impipi rotondamente. Altri invece suggeriscono, propongono, insinuano, promettono, minacciano, benedicono. Ribadisco, cari lettori: tutti hanno diritto di parola, tutti possono manifestare preferenze e dare indicazioni a parenti e amici; però chi così agisce scende in politica, e non può lamentarsi se viene attaccato sul piano politico, compresa la satira, che dalla politica ha sempre tratto gran parte della sua ispirazione. Il 14 leggeremo se nella lista X o nella lista Y si troverà il nome di Tizio o Caio o Sempronio o Mevio; il quale sarà solo un candidato, non un inviato dal cielo, e chi vuole lo voterà, e chi no, no. Per esempio, uno potrebbe domandarsi se il candidato celeste si è mai fatto vedere in qualche convegno, se ha mai espresso un’opinione politica, amministrativa, o anche solo pettegolezzi. Eh già: chi si mette in politica, si espone a tutte le critiche; mica può pretendere di correre con cento passi di vantaggio! E comunque, pazienza: il 14 aprile è alle porte. Ulderico Nisticò
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