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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò |
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TURISMO AFFIDATO ALLA BUONA FORTUNA
Diciamo dunque: il 10% in albergo; il 50 a casa di mamma nei paesi; resta un 40% che vediamo un po’ dove abitano. Dove? Negli appartamenti affittati in nero e senza scontrini e fatture, e, peggio, senza il minimo controllo di ordine pubblico. Potrebbero essere mafiosi, terroristi palestinesi o agenti israeliani entrambe categorie di bombaroli, o cortesi ospiti di qualche Centro di accoglienza e da lì fuggiti, eccetera. Bisognerebbe chiedere loro la carta d’identità come in albergo, e invece non gliela chiede nessuno. Mezza Soverato è stata costruita, e malamente, proprio allo scopo di affittarla in nero; e questa pessima pratica ha guastato un’attività turistica che fino agli anni 1980 era ancora fiorente non tanto per numero quanto per qualità, e generava indotto e lavoro. Questo sconcio deve sparire. Come? Obbligando i proprietari a mettere sul mercato ufficiale le offerte, con prezzi chiari e rispettando livelli decenti di strutture e igiene; e affittando anche a settimana, tanto il mese intero non lo fa più nessuno. Sarebbe, in pratica, un albergo diffuso. In albergo va di solito un turista di qualità. Di qualità: magari! E come? Il turista non va per caso in un posto; è il posto che se lo procura, con opportune campagne pubblicitarie non fondate su bufale come il bel mare, perché il mare è acqua salata azzurra da tutte le parti del pianeta, e diventa attrattiva solo quando è attrezzato di qualcosa di meglio della spiaggia e dell’acqua suddetta; e noi offriamo solo acqua e sabbia. Del tutto assenti sono poi tutte le altre forme di turismo: culturale, religioso, di salute, della terza età, congressuale, ambientalistico... Quanti forestieri sono mai stati accompagnati a vedere la Pietà, e figuratevi Serra, Roccelletta, Stilo? Rarissimi, penso. Del resto, so di fior di “intellettuali” di Soverato e Catanzaro che a Roccelletta non hanno mai messo piede manco se il pullman si è guastato all’altezza del bivio di Borgia! Di chi è la colpa? Degli operatori turistici, con qualche sporadica eccezione. Qual è il rimedio? Chiamare un esperto di scienze turistiche e affidargli la gestione di Soverato e dintorni, con pieni e assoluti poteri. Invece i dintorni e Soverato si affidano solo alla buona fortuna! E il sedicente turismo dura due settimane di chiasso ad agosto, e poi il silenzio.Ulderico Nisticò
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