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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò |
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LA MASNADA DEI SOGNATTORI HA COLPITO ANCORA
Non dovrei dirlo io, ma mi faccio portavoce di tantissimi e qualificati che hanno espresso giudici tutt’altro che formali e di circostanza. Testo, recitazione, danza, coro, immagini, musiche, luci, costumi hanno raggiunto una tale armonizzazione da letteralmente ammutolire il pubblico, commosso e compunto ed esaltato assieme. Un simile risultato si ottiene quando un gruppo umano è amalgamato intanto per amicizia e frequentazioni; e quando un’esperienza ormai lunga e consolidata permette di affrontare e risolvere facilmente ogni problema e di teatralità e di allestimento tecnico. Una parola sulla feconda collaborazione tra autore e regista, che è senza riserve e volta solo al fine del miglior risultato possibile: un testo destinato al teatro acquista infatti vita quando è sul palcoscenico, dunque quando un regista lo trasforma da parola in azione. Il teatro è un’attività collettiva, in cui hanno la stessa indispensabile importanza e chi ha l’ispirazione di scrivere e chi recita e chi canta e danza e chi con lavoro manuale e intellettuale s’inventa le più ardue soluzioni sceniche. In mezzo a tutti e per tutti, l’incantatore di serpenti Pittelli! Perché riscrivere il racconto della Passione? Ma per consentire a tanti di capire cose che un tempo le nonne narravano ai nipoti; oggi né nonne né, purtroppo, chi di ragione spiegano chi fu il diavolo angelo ribelle, e cos’è il male, e, a mia conoscenza, dilaga una confusa sconoscenza teologica che fa rimpiangere mille volte il lapidario e tomistico Catechismo di san Pio X, che tutti imparavano a memoria quando pochi sapevano leggere; oggi che sanno leggere tutti, ogni anno devo spiegare io ai miei allievi cos’è il Purgatorio, del quale non hanno mai sentito parlare nei corsi di buonismo generico. E poi, ragazzi, se il Vangelo dice “pro multis”, mica posso scordarmi il latino e tradurre “per tutti”, manco fossimo all’amnistia generale! E se Giuda è un traditore, non posso promuoverlo a migliore amico di Cristo; e nemmeno far credere, con stile politicamente corretto, che i farisei e gli scribi e i giudei si siano trovati quel giorno per caso dalle parti del Golgota, e non è stata colpa loro. La storia è storia, anche la storia sacra. Il testo esalta la Madonna come Theotokos, Madre di Dio, e come Corredentrice. Un’operazione che ho ritenuto indispensabile dopo aver visitato una chiesa moderna (per carità non dico quale) e visto un mosaico della Passione in cui la Madonna non c’era affatto sotto la Croce, e ho pensato che il disegno lo abbia fatto Martin Lutero in persona con l’aiuto di Ario e Calvino! Grazie a Dio che siamo a Soverato. La compagnia dei Sognattori in questo momento riposa beata sugli allori e pensa che sia finita, ed è ignara di cosa incombe sopra Pittelli, Rosanna, Anna, Betti, Gianni e Peppina, Salvatore, Giovanni, Rita e tutti gli altri, e il coro, le danzatrici, gli scenografi eccetera. Giusto Pasqua e Pasquetta li lascio in pace: da martedì, si lavora per un’altra impresa. Ce ne sono storie soveratane e non da raccontare in teatro o in mezzo alla strada! Infine ma non infine, viva la Proloco di Peppe Chiaravalloti, che ha colmato un vuoto impensabile per una città; e che ha tanti altri progetti per il subito e l’avvenire. E Buona Pasqua a tutti, compresi i miei due o tre nemici, e persino Claudio Maria e Caterinetta, che non esistono. Ulderico Nisticò
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