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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò |
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ROMA, ALBA LONGA E L’OSPEDALE DI SOVERATO
Man mano che un reparto chiaravallese veniva di fatto soppresso, i cittadini della Perla dello Ionio, contenti e felici, si ripetevano tra loro, con Tito Livio, Roma crescit Albae ruinis, ovvero, meno campa l’ospedale di Chiaravalle meglio è per quello di Soverato. E, detto così, pareva anche una bella furbata. Se non che mi trovavo a chiacchierare con un amico medico e parlavamo di altri amici medici. “Senti, e X?”; risposta: “In pensione da un anno”; “E Y?”; risposta: “In pensione fra un anno”, eccetera. Alla mia domanda: “E al posto di Y, di X”, la risposta era sempre la stessa: “Nessuno”. ora, siccome la matematica non è un’opinione e l’aritmetica ancora meno, io deduco quanto segue: se un reparto ha bisogno, per funzionare al minimo, di un quattro medici e relativo personale, basta che i medici siano tre e il personale uno solo in meno del minimo, e già il reparto esiste ancora in quanto erogatore di stipendi, ma non in quanto erogatore di prestazioni, cioè di fatto è chiuso. In poche parole, l’ospedale di Soverato potrà campare, e stentatamente, altri tre, cinque anni, per infine chiudere del tutto. Nessun politico avrà mai il coraggio di coniugare in alcuna forma il verbo chiudere, anzi diranno tutti che sarà una meraviglia con un reparto Miracoli: ma sarà chiuso. Si aggiunga che, con la nuova 106 (mica è la sottostrada delle Serre!), Germaneto e la stessa Lamezia sono a due passi. Che fare? Spero di non dover sentire blateramenti assistenzialistici del tipo “l’ospedale non si tocca” o la bufala che l’ospedale combatte la mafia! Mi piacerebbe che, medici in testa, si aprisse una discussione seria, la quale, secondo il mio modestissimo parere, può avere i seguenti punti di partenza: 1. l’ospedale generalista stile anni 1970 non serve più a niente, quando la medicina è in quotidiano sorprendente progresso tecnologico, soprattutto in chirurgia; 2. bisogna puntare sull’alta specializzazione di persone e cose; e un reparto di Pronto soccorso di alto livello di personale e attrezzature; con un efficiente servizio di 118 dotato di numerose ambulanze; 3. per le esigenze ordinarie, bastano poliambulatori. Sono curioso di sapere cosa pensano i candidati. S’intende, non cosa pensano della sanità in genere dai tempi di Esculapio; cosa pensino del futuro dell’ospedale di Soverato, possibilmente con qualche risposta a quei miei punti. Astenersi perditempo e quelli che s’infilano nelle discussioni giusto per far comparire il proprio altrimenti sconosciuto nome.Ulderico Nisticò
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