| |||
Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò | |||
Numero 283 - Per eventuali Commenti su questo articolo scrivere a: info@soveratoweb.it |
|
| |||
Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò | |||
Numero 283 - Per eventuali Commenti su questo articolo scrivere a: info@soveratoweb.it |
COSA PRODUCE SOVERATO SOPRA UN PALCOSCENICO
|
E, la cosa più importante, la città ha un pubblico che frequenta gli spettacoli, e, attenzione, non si beve qualsiasi acqua più o meno torbida, ma sa distinguere se un testo è valido e originale o scopiazzato, se un attore sa stare in scena, se un cantante stecca o se la cava con le note. Della qualità degli spettacoli sono prova proprio gli spettatori, e quando vengono a migliaia a vedere i grandi eventi e quando applaudono per minuti... e quando, disgustati, si alzano e se ne vanno a metà, come pure è accaduto. Sarebbe ora di trarre profitto di questa realtà, aprendo una seria riflessione sull’uso del teatro comunale, che ancora non ha spiccato il volo. Certo, occorre anche una stagione di prosa con le compagnie professionali; ma è uno spreco di risorse non utilizzare il ricco patrimonio di creatività che la nostra comunità offre. Il teatro deve cominciare a produrre spettacoli da mettere in circuito nazionale, il che comporta investimenti ma anche guadagni. E qui state bene attenti. Lo spettacolino scassatello ma raccomandato da Quello o Questo ha qualche remota speranza di essere rappresentato in luoghi altrettanto raccomandati per applausi di cortesia, ma nessuna di andare in un teatro vero e di avere successo. Lì uno spettacolo passa se è scritto in ottimo italiano, se la regia è di qualità, se gli attori recitano. Perciò se il teatro di Soverato deve produrre, deve produrre spettacoli di alto livello; e a giudicare se il livello c’è devono essere persone dell’arte, di comprovata capacità.Ulderico Nisticò
Per eventuali Commenti su questo articolo scrivere a: info@soveratoweb.it |
SoveratoWeb.Com - Il Portale di Informazione del Soveratese
|
Domenica
12 le ugole d’oro del Mosaico di Ida Raynal, in un’originale versione tra
commedia musicale e canzone d’autore; martedì 14 e mercoledì 15, Franco
Procopio e lo Spazioscenico hanno deliziato il pubblico con La bella e la
bestia, spettacolo in cui non si sa se ammirare di più l’ardita
scenografia, i costumi o la recitazione; lunedì prossimo, 20, tornano in
scena i Sognattori di Tonino Pittelli con Cabaret ti amo e una sorpresa,
nell’iniziativa per la piccola Giulia. Soverato ha una tradizione teatrale
ormai antica (Mimmo La Rosa; il trio Cesarino Delfino, Pasqualino Gioffrè,
Peppino Nisticò; Mimì Caminiti; Mario Munizzi e tanti altri), fatta di
creazione di testi e musiche, di regia, di scene, costumi, recitazione; e
continua con il Grillo e compagnie estemporanee che però fanno la loro
figura. Non scordiamo il cinema, con l’ottimo My land di Maurizio
Paparazzo. Meritano un plauso anche le scuole di danza, i complessi musicali
e, orchidea troppo nascosta, il magnifico coro parrocchiale di Soverato
Superiore.