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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò |
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DONNE E CAVALIERI AL CINEMA
La rassegna di cinema indipendente del Grillo, su cui torneremo con qualche riflessione, ha compreso la Canzone d’Aspromonte di Scarfò, un tema che ha suscitato delle curiosità storiche, e provvediamo subito a soddisfarle, come si può sinteticamente. Le Chansons de geste francesi cantano le vicende di Carlo Magno e dei suoi paladini; la più celebre è la Chanson de Roland sulla morte eroica di Orlando a Roncisvalle. Le canzoni interpretavano l’universo formale e l’etica militare dei feudatari e cavalieri, soprattutto nel clima delle gesta d’oltremare, che noi chiamiamo le Crociate. Nel 1189, a Messina, venne letta ai crociati in partenza per la Terza una Chanson d’Aspremont, con questo tema: il re saraceno Agolante assale Risa (Reggio); Carlo interviene, conducendo con sé anche il nipote Orlandino, ancora giovanissimo. Tra i guerrieri cristiani spicca Rogier, Ruggero di Risa, di cui si dice che combatte contro Guardicella (il nome ha più varianti), donna guerriera figlia di Agolante, e se ne innamora. Carlo batte gli infedeli a Bagnara e salva Risa. Il tema di Ruggero di Risa si sviluppa nei poemi e romanzi italiani in lingua francese e poi in volgare italiano, finché nel XV secolo viene composto l’Aspramonte, in cui Ruggero e i suoi amori divengono dominanti. Il romanzo è stato ripubblicato di recente da Carmelina Siclari. Guardicella, dopo molte avventure, si converte al cristianesimo e sposa Ruggero. È in attesa di due gemelli, quando Ruggero viene ucciso dal fratello, innamorato a sua volta della bella donna guerriera. Qui tenetevi forte. Come si chiama il fratello? Beltrame, simile al nostro fiume, anch’esso un traditore: nomen, omen. Ma Guardicella sfugge alle brame del crudele cognato, e dà alla luce i figli di Ruggero, che chiama Ruggero e Marfisa. Entrambi entrano a loro volta nella poesia cavalleresca italiana, e trovano uno spazio già nell’Orlando innamorato di Matteo Maria Boiardo. Ma il dignitoso nobile interrompe il suo poema quando i francesi di Carlo VIII invadono l’Italia: rarissimo esempio di orgoglio nazionale, in un Paese dove ci sono sempre le segnorine che si vendono agli Americani e i teorici della resa che chiamano liberazione il mercimonio. Continuò il suo lavoro Ludovico Ariosto con l’Orlando furioso, in cui Ruggero è uno dei personaggi fondamentali. È stato allevato dai saraceni, e combatte per loro; è però innamorato di una donna cristiana guerriera (come papà, in chiasmo: vizio di famiglia!), Bradamante, sorella di Rinaldo, cugina di Orlando, e nipoti tutti di Carlo Magno: niente di meno. Dopo avventure di magia e d’amore e di guerra, Ruggero, convertito anche lui, sposa Bradamante: dall’illustre coppia discenderanno gli Estensi, ai tempi dell’Ariosto duchi di Ferrara. Nobili del Padovano, dal 1264 dominarono Ferrara e un ampio territorio emiliano; Borso (1413-71) ottenne titolo di duca su Reggio, Modena e Ferrara. Gli Este, stretti tra Milano, Venezia, la Chiesa e Firenze, si appoggiarono alla Francia, soprattutto dopo il matrimonio di Ercole II con Renata, figlia di Luigi XII. Questa politica francese spiega molto della fioritura di poesia carolingia e cavalleresca alla corte estense; e la stessa astuzia di crearsi una genealogia francese e da Carlo Magno per parte di Bradamante; ma Ruggero, per via del padre Ruggero, discende persino da Ettore, l’eroe troiano. Non era vanagloria, bensì tutte le casate europee usavano crearsi, o inventarsi, genealogie e per giustificare schieramenti e alleanze, e per conquistare la “riputazione”, una deterrenza a danno dei vicini minacciosi. La letteratura, nel passato, aveva funzioni assai più ampie e popolari dei poveri solipsismi a cui si è ridotta oggi la poesia. Gli Este perciò erano anche oppressi da una pesantissima cappa, i numerosi e malevoli richiami danteschi, soprattutto nel Purgatorio: il traditore Azzo del V, l’infedele Beatrice dell’VIII, il mercimonio di Carlo II d’Angiò del XX... Bisognava recuperare! Più seriosamente, Torquato Tasso farà discendere gli Este dai Guelfi di Germania. Da questi deriva, ed è storicamente vero, la dinastia marchionale ed elettorale di Hannover, che nel 1711 assurgerà, come unica erede protestante, al trono di Gran Bretagna con Giorgio I: i suoi discendenti si fecero chiamare Windsor solo durante la Prima guerra mondiale. Ma la Chiesa riconoscerà gli ultimi Este come soli legittimi sovrani cattolici d’Inghilterra. La casata intanto, persa da tempo Ferrara, mantenne Modena e Reggio, e l’ultima duchessa, Beatrice, sposò un principe austriaco, donde la dinastia d’Asburgo – Este che regnerà fino al 1859. Ma tutto questo, stando alla poesia, era nato sotto le mura di Reggio e lungo il Beltrame.Ulderico Nisticò
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