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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò |
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LA MIA ANTIMAFIA È PIÙ BELLA DELLA TUA
O, peggio, i predicozzi sulla legalità. Legalità, che parola strana: significa, infatti, rispetto delle leggi, mica dei Comandamenti; e di leggi che non sono dettate dalla ninfa Egeria come a Numa Pompilio, ma scritte e votate da 960 politicanti, quelli stessi di cui siamo usi parlare così male, e quasi mai a torto. E vorrei chiedere agli antimafia ecclesiastici: “Reverendi, se vi sta tanto a cuore la legalità, cioè il rispetto delle leggi votate dal parlamento, perché non rispettate anche il divorzio e l’aborto?” Mistero! Spero sappiano, i reverendi, che aborto e divorzio sono legali, però, per un cattolico, restano illeciti e peccato mortale. Ma il bello doveva ancora venire, e ci ha pensato Carlo Mellea con la sua vibrata, commossa protesta (Leggi l'Articolo... ndr): Come si sono permessi a tenere in Soverato un convegno antimafia senza invitare l’antimafia DOC, l’antimafia che più antimafia non si può, ovvero l’Osservatorio, che tanto fa? A dire la verità, non si vede perché uno non possa organizzare un convegno o una cena o un ballo in maschera senza dover invitare per forza Mellea o Pincopalla. Siamo, come si vede, al preteso monopolio dell’antimafia. Io ce l’avrei una soluzione: una moratoria di sei mesi sui convegni antimafia (ed eventuali finanziamenti!), e, magari, al loro posto, un po’ più di convegni di storia calabrese, di letteratura calabrese, di arte calabrese, di tradizioni calabresi, di cucina calabrese; o anche non calabresi, di cucina, letteratura, arte, filosofia, storia; e a patto che i relatori si impegnino sul proprio onore a non parlare di mafia manco se tra gli invitati comparisse Lucky Luciano. Chi era costui? Poca roba: era un tizio italoamericano mafioso detenuto in un supercarcere. Nel 1943 gli Americani lo paracadutarono in Sicilia per preparare lo sbarco e le accoglienze che Palermo tributò agli invasori stranieri. La mafia, stroncata dal prefetto Mori per ordine di Mussolini, tornò così in Sicilia. I mafiosi al confino vennero promossi a perseguitati politici e nominati sindaci; un tale Orlando Cascio, padre del noto Leoluca, si ritrovò professore universitario. Eccetera. Ma si può fare qualcosa contro la mafia? Certo: esattamente quello che sta facendo il ministro degli Interni Maroni, una continua raffica di arresti di birbaccioni. Se qualcuno è animato dalla buona volontà di convertirli, si accomodi: li troverà a sua disposizione in una bella cella, tutta la giornata, tranne l’ora d’aria. A proposito: che faranno, gli antimafia full time, quando, a furia di arresti, non ci sarà più la mafia? E il TG3, come occuperà i circa cinque, sette minuti su quindici che ogni dì elargisce a un convegno antimafia, riprese in campo cortissimo perché c’è solo occupata la prima fila; e ci stanno più relatori che pubblico?Ulderico Nisticò
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