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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò |
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OSPEDALE DI SOVERATO: CHIUSURA A PUNTATE?
So che un certo aggeggio necessario alle diagnosi si è rotto e non c’è notizia di quando sarà riparato. Altro sintomo, per restare in termini medici, di cachessia. Vi facevo notare poi che quando sarà aperta la strada da Squillace a Germaneto, il che avverrà tra pochissimo, un tizio di Guardavalle, ma anche di Davoli, arriverà prima lì che a Soverato; e lì troverà quello che Soverato non ha e non potrà mai avere. Perciò tutti quelli che si illusero che Roma crescesse con le rovine di Alba (“chiudono Chiaravalle, evviva Soverato”) è ora che si deludano e, riflettendo con il cervello freddo invece che con soveratana boria, accettino la dura realtà, studino il problema e cerchino una soluzione. A mio avviso, il presidio generalista non ha più alcuna funzione, non risponde alle esigenze se non degli addetti di ogni ordine e grado, se non a speranze di primariati e secondariati di qualche medico potente lui solo sa perché. La medicina è così progredita che i livelli di dieci anni fa sono preistoria; la chirurgia classica è quasi obsoleta; le indagini si fanno con mezzi tecnologicamente per noi inimmaginabili, ma altrove sono ordinaria amministrazione. Ergo, la sola speranza di sopravvivenza del presidio di Soverato non è nella conservazione dell’arcaico, ma in una ristrutturazione radicale non solo di mezzi e tecniche, ma della stessa idea di ospedale e di sanità del territorio. Ci servono: 1. Un Pronto Soccorso molto potenziato e in numero di addetti e in qualità di interventi; ma con finalità di vera urgenza; 2. Un servizio di ambulanze parimenti attrezzate, data la complessità del territorio; 3. Ambulatori per le attività di elezione quali analisi e indagini con tecnologia avanzata. Chi non si aggiorna, peggio per lui. Per fare ciò, serve un piano che si faccia ignorando totalmente nomi e cognomi e faccia e appartenenze palesi e occulte delle persone. Scopo di un ospedale non è creare posti di lavoro, è curare la gente. Adesso, per favore, evitiamo idiozie del tipo “adesso il professore vuole fare il medico” o altre lividezze stupide, e prendiamo una posizione. Fra cinque anni, non mi venite a dire che non vi avevo avvertiti.Ulderico Nisticò
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