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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò |
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RIVOLUZIONARI DELLA DOMENICA
Con analoghi procedimenti, lo zar venne abbattuto da una confusa agitazione socialdemocratica che non risolvette alcun problema, ma la rivoluzione la fece Lenin; la mancanza di un Lenin manco in miniatura impedì alla sinistra italiana di fare la rivoluzione socialista o bolscevica nel 1920, mentre Mussolini rivoluzionò il sistema liberale con i Regi Decreti del 1922-24; e così accadde a Hitler, Mao, Castro; mentre un Che Guevara è solo un eroico e inconcludente avventuriero in cerca di bella morte come Basiliola, e se non se ne fosse andato da Cuba avrebbe fatto la fine di Trotskij prima cacciato da Lenin poi fatto assassinare da Stalin. Per fare la rivoluzione, insegnò il suddetto Mao, occorre un partito rivoluzionario. Vuol dire lo stesso di Buonaparte: occorrono filosofi, intellettuali, quadri dirigenti, disciplina e, quando e fino a quanto occorrono, uomini d’azione capaci di “violenza chirurgica”: indovinate chi l’ha detto. Di tutto questo non c’è manco l’ombra, ovviamente, nei poveri idioti che rompono tutto quello che capita e, novelli Leone III, spezzano le immagini sacre e, novelli Giuliani, lanciano estintori; ma purtroppo nemmeno i pacifici e pacifisti e bravi ragazzi ne sanno di più, a parte la comprensibile protesta contro un sistema liberalcapitalistico che, a vent’anni data, sta fallendo come vent’anni fa quello comunista, e ha prodotto miseria. Detto questo, di cui sono edotti anche i bambini, scende la nebbia delle pie intenzioni e belle parole. Così più sommosse si scatenano, più si rafforza il sistema, perché persino io, tra un Trichet, un Draghi e un qualsiasi altro monetarista, che considero miei nemici, però so di che parlano, e il beato illuso che grida o bela con parole astratte e concetti con i quali devi essere d’accordo per forza giacché non dicono niente, e sorridi di compatimento, sono costretto a tenermi anche il peggiore speculatore di Wall Street. Non c’è dubbio alcuno che urge una rivoluzione. Ma, a parte l’assenza di una forza organizzata, non si intravede all’orizzonte traccia di un Voltaire, Rousseau, Fichte, Hegel, Marx, Nietzsche, Sorel, Lenin, Gramsci, Gentile... e, senza idee, non c’è rivoluzione ma chiasso e danni... e gente in galera, non sempre manco i più colpevoli, solo chi capita. Per gli amanti dei Promessi Sposi, volevano impiccare Renzo che era a Milano per caso. Ulderico Nisticò
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