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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò |
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Allarmi, allarmi: è scomparsa Soverato
Detto il da dirsi per dovere di sarcasmo, riflettiamo sulla serietà della faccenda. Quando, nel lontano 1968, io andai a Pisa, bastava che dicessi sono di Soverato perché qualcuno mi rispondesse che c’era stato o lui o un parente o comunque sapeva dov’era eccetera; mentre se dicevo essere della provincia di Catanzaro mi guardavano con perplessità. Oggi non ci fila più nessuno. Le cause? Che Soverato dagli anni 1970 ha visto svanire i grandi commerci, l’artigianato, l’industria, il turismo vero; e si è riempita da quartieri dormitorio abitati da un terziario pigro e assente da ogni socialità e da ogni idea politica. Sono stati commessi errori urbanistici e sociologici che pagheremo per altri decenni. Si aggiunga che una coppia di terziari con stipendio vent’anni fa era quasi benestante; oggi, con figli grandi a carico, stenta la quarta, la terza settimana. Donde il proliferare di banche e finanziarie (e altro!) che certo non incassano ma prestano… beh, prestavano soldi; ora manco quello. Privi di una rappresentanza istituzionale, senza una qualche presenza culturale e sociale, non c’è nessuno che spenda una parola per noi; e noi, nemmeno. Qui ci vorrebbe una proposta di soluzione, che, ovviamente, non ho. Ma almeno prendiamo atto del problema, a seguito di una Magnifica Italia e Magnifica Calabria dalle quali, evidentemente, noi di Soverato siamo esclusi. Così smettiamo di credere di vivere nel migliore del mondi possibili, anzi in assoluto! Ulderico Nisticò
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