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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò

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Quanti Eusebio Chiefari ci sono in Calabria?

  


Detto in generale, la Calabria è una terra ignorata dagli Italiani e ancor di più dagli stessi Calabresi; ed è assai se qualcuno ogni tanto nomina, e spesso per sentito dire, Campanella e Mattia Preti; o la Magna Grecia, però non azzardatevi a domandare che fu e quando e qualche sua vicenda o personaggio. È comunque luogo comune radicato che dopo la suddetta Magna non ci fu più niente, a parte la mafia che dà da vivere a qualche mafioso e a moltissimi antimafia segue cena. E invece gustatevi questo elenco, sicuramente incompleto, di personaggi illustri in tutti i campi dell’umano sapere e fare: Stesicoro; Ibico; Alessi di Turi; Nosside; Alcmeone; Democede; Senocrito; Ippia; Lico; Anassila; Pitagora di Reggio; Senocrito; Eunomo; Aristone; Teagene; Teanò; Orfeo di Crotone; Glauco  di  Reggio; Timeo di Locri; Filippo di Medma; Filistione; Filolao; Ippiade di Reggio; Cassiodoro; Gioacchino da Fiore; s. Tommaso d’Aquino; Barlaam di Seminara; Leonzio Pilato; san Francesco di Paola; Aulo Giano Parrasio; Giano Teseo Casopero; Nicolò Salerni; Giovan Battista Inglesio; Francesco Franchini; Lattanzio Arturo; Rutilio Benincasa; Tommaso Casella; Giano Cesario; Camillo Fera; Francesco Franchini; Luigi Giglio; Pietro Gironda; Bernardino Martirano; Coriolano Martirano; Giovan Battista Modio; Scipione Pascali; Marziale Pellegrino; Sertorio Quattromani; Lattanzio Rocca; Leonardo Schipano; Vincenzo Tarsia; Ascanio Teutonico; Bernardino Telesio; Coriolano Martirano; Guglielmo Sirleto; Tiberio Russiliano Sesto Calabrese; Gabriele Barrio; Francesco Grano; Agazio di Somma; Dionigi di Bini (Ulugh Alì); Tommaso Campanella; Giulio Cesare Destito; Giovan Francesco Paparo; Gian Vincenzo Gravina; Mattia Preti; Francesco Cozza; Giovanni Fiore; Domenico Piro; Giuseppe Serra; l’abate Jerocardes; Fabrizio Ruffo; Giuseppe Morisani; Giuseppe Marando; Pasquale Galluppi; Nicola Misasi; Vincenzo Padula; Florestano Pepe; Guglielmo Pepe; Francesco Cilea; Diego Vitrioli; Francesco Sofia Alessio; Giuseppe Morabito; Vincenzo Ammirà; Michele Bianchi; Luigi Razza; Corrado Alvaro; Geppo Tedeschi; Alfonso Dolce; Franco Costabile; Antonio Altomonte; Francesco Grisi et amici eius. Possiamo aggiungere Dulbecco, che non è solo nato a Catanzaro, ma, lo scopro solo ora che è morto, sua madre era una calabrese di Tropea.

 E infiniti sono i nostri conterranei che si fanno onore nel mondo; e, ora, anche in Calabria: ricordiamo la scoperta della nicastrina; e queste recenti scoperte del gruppo di Chiefari. Ha ben fatto Eusebio a rendere merito anche ai suoi collaboratori.

 E ci dà il destro per riflettere: come mai, con tutto quell’elenco di intelletti, stentiamo a trovare in Calabria un’identità culturale? Beh, le ragioni sono due, e la prima è una radicata, quasi psicanalitica difficoltà a riconoscere il merito altrui. Lo scrive rapidamente di tutti i Meridionali lo scrittore Carlo Alianello: “Il nostro peccato capitale è l’invidia. Noi non vogliamo essere felici, noi vogliamo che il nostro vicino soffra!” Senza alcun dubbio le parole più usate dai Calabresi sono “io” e “mio”, ignorandosi quasi sempre il “noi”, tranne che non s’intenda nel senso di gruppo, loggia, lobby, cosca, parentela, che però è lo stesso che “io”.

 L’altra ragione è che è mancata nei secoli quell’organizzazione della cultura che altrove si dovette alle piccole corti dei Medici, degli Este, dei papi. Fecero un po’ di eccezione Ruggero II, Federico II, Roberto, Alfonso e Ferrante I. Gli altri sovrani e i viceré castigliani e austriaci e i Borbone non mostrarono particolare interesse per la cultura letteraria, pur favorendo la giurisprudenza.

 La politica culturale in Calabria resta tuttora gravemente insoddisfacente, e di ciò è responsabile la mano pubblica – Stato, Regione, Province, Comuni – che non solo e non tanto investono poco in denaro, quanto non appaiono favorire le iniziative intelligenti, anzi le impastoiano in mezzo a lungaggini burocratiche che levano la voglia persino di proporre. Gli assessori alla cultura paiono scelti con il criterio di chi dà meno fastidio e si contenta di tagliare nastri e aiutare qualche amico suo; l’attuale, Caligiuri, frequenta solo convegni antimafia, e non sta dando altri segni di vita, s’intende culturale. Ma tutti i suoi predecessori non hanno fatto di meglio.

 E invece compito dell’assessore regionale, e così di quelli provinciali e comunali, sarebbe di andare in cerca di idee, chiedendole a chi notoriamente ne ha, pregando in ginocchio chi ne ha di metterle a disposizione della Calabria. A chi ne ha, sia o non sia amico. Non è difficile: in Calabria ci conosciamo tutti per nome, tutti sappiamo chi vale e chi è venditore di fumo, chi sbarca Ulisse e chi invece sa la storia sul serio, chi scrive piagnistei e chi sa scrivere, chi sa di scienza e chi rubacchia uno stipendio… E persino chi, in verità pochissimi, parla credibilmente di mafia e chi, in verità a legioni, s’è copiata la relazione al convegno segue cena. Ci conosciamo, e un assessore regionale avrebbe il dovere di conoscere e di riconoscere il merito. Succede? Mai.

 Perciò ognuno di noi si fa la cultura per conto suo. Manca anche un’organizzazione autonoma delle persone di cultura; anzi ognuno si sforza di far finta di non aver letto il libro dell’altro; e se possono ostacolare l’altro, qualche volta capita pure. Così non si va avanti, e infatti ci sono infinite persone di cultura in Calabria, ma non c’è, purtroppo, una cultura calabrese.

 Ulderico Nisticò

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NUMERO 29: FARMACIA E PARAFARMACIA
NUMERO 28: POSTA CELERE?
NUMERO 27: AN, UN ASSEMBLAGGIO BUFFO
NUMERO 26: IL PIANO CESARINI
NUMERO 25: CHI CI SALVA DALLE TROMBE D’ARIA?

NUMERO 24: CHI CANTA PREGA DUE VOLTE
NUMERO 23: ARRIVA L’INVERNO, SOVERATO RITORNA A VIVERE

NUMERO 22: TOLLERANZA CENTO
NUMERO 21: CHI LI HA VISTI?
NUMERO 20: CITTÀ EVACUATA
NUMERO 19: STRADE SENZA USCITA
NUMERO 18: ADESSO, PENSATE A GOVERNARE
NUMERO 17: Un’antica usanza per l’Assunta: la “fadda dâ Madonna”
NUMERO 16: ELOGIO DEL POPOLO BASSO
NUMERO 15: TURISMO E UNITA' DI MISURA
NUMERO 14: IL FRATELLO TRADITORE
NUMERO 13: CARLO FILANGIERI, PRINCIPE DI SATRIANO E DUCA DI CARDINALE
NUMERO 12:
ME LO CELEBRO PER CONTO MIO
NUMERO 11: NON CE NE POTEVA IMPORTARE DI MENO!
NUMERO 10: LA SCARPA DI APELLE A TEATRO
NUMERO 9: EUTIMO CE L'HA FATTA
NUMERO 8: SOVERATO IN GUERRA
NUMERO 7: UN SUCCESSO CULTURALE
NUMERO 6: SUBERATUM
NUMERO 5: SOVERATO, IL LUGLIO CHE NON C’È
NUMERO 4: IL SINDACO DI BABELE
NUMERO 3: UN SERVIZIO CULTURALE
NUMERO 2: TRENTA PER CENTO IN PIÙ
NUMERO 1: LA VERA STORIA DI EUTIMO


 

  

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