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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò |
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Quando la patria chiama… accontentatevi.
Ma torniamo all’essenziale, che è l’essere a disposizione. Eh, quando la patria chiama… Quando la patria era rappresentata dal sindaco Calabretta di sinistra, e la patria chiamò, io risposi signorsì… ops, volevo dire compagnosì. E ne venne fuori un bel po’ di roba: i libri Suberatum, Le voci del silenzio, Le Muse sul mare; e conferenze e recite di versi; e la splendida mostra “I Borbone e la Calabria”, che, con l’entusiastica adesione del sindaco, mi feci prestare da Marisa Cagliostro; e poi la mandai a Santa Severina, pure lì con un sindaco di sinistra, l’ottimo Bruno Cortese. Poi che è successo? Che da quando a Santa Severina c’è un sindaco di (pseudo)destra, non m’invitano più. E lo stesso nei dieci anni di sedicente destra a Soverato, con Mancini. Del resto, vale lo stesso per la Provincia di destra e la Regione di destra. Ma che c’avranno in testa, quali grovigli mentali, questi cosiddetti di destra? Riassunto: se qualcuno ha bisogno di me e mi chiama, io sono pronto; se no, mica posso invitarmi da solo. Se adesso il sindaco Taverniti a nome della patria soveratese ha bisogno, eccomi. Spero di non essere solo, ovviamente; anzi, che con l’occasione si ricompattino gli amici, i quartieri, i gruppi, i volontari… Eh, risolveremmo anche quel problema che ponevo nell’ultimo mio articolo, quello della crisi psicologica e depressione dilaganti. Vedremo. Intanto mi stanno frullando già parecchie idee. Se saranno idee di Soverato per gente di Soverato e con le energie di Soverato, ebbene, accontentatevi. Chi non si contenta, può sempre emigrare in cerca di film e vecchi registi in ferie pagate. Da noi. Ulderico Nisticò
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