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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò | |||
Numero 389 - Per eventuali Commenti su questo articolo scrivere a: info@soveratoweb.it |
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La terza farmacia? Fosse la volta buona…
Perché serve una terza farmacia? Per un mucchio di ottimi motivi. Come sostenevo io già nel 1976: 1. Soverato aveva e ha il numero di residenti per l’istituzione di una nuova farmacia; 2. Soverato è una città di flussi: scuole, ospedali, mercatino, uffici etc; e in certi momenti ospita migliaia di forestieri; 3. Soverato, sia pure ormai solo per qualche giorno d’agosto, sarebbe un centro turistico; 4. Dubito molto della legalità di turni con farmacie di altri Comuni; 5. Detti turni sono comunque inopportuni, richiedendo spostamenti che non tutti possono affrontare, per esempio gli anziani. 6. C’è una legge, e la legge si rispetta e si applica, non si discute. Andava bene anche quella di prima, ma quella di ora prevede una farmacia ogni tremila anime. Sapete dividere diecimila per tremila? Fa per l’appunto tre con qualche residuo. Non vi riempite la bocca tutti quanti di cultura delle legalità, convegni, marce, cene, piagnistei, progetti scolastici? E allora, legalità una volta tanto sia! 7. L’ultimo farmacista mio parente fu il mio bisnonno di Cardinale, che morì vecchissimo nel 1941. Anche ammesso che io mai nella vita abbia badato agli interessacci miei – per queste furbizie bisogna nascerci, e io, per dirla con Petrolini, non lo nacqui! – non sono minimamente commosso dal problema di chi mai aprirà una terza farmacia. Chi ha i titoli, si accomodi. A proposito, il suaccennato dottor Giuseppe, che fu anche sindaco per lunghi anni, e visse una rubizza vita fino ad anni novanta; e del resto sua nonna Isabella di anni ne tirò centoquattro; il dottore amava dire ai suoi stessi clienti quest’aurea massima: “Pillole di cucina e sciroppo di cantina”. Capito? Ma facciamo subito, e prima che spuntino altri arzigogoli che rinviino la faccenda di altri trentasei o settantadue anni. Leggiamo che l’attuale amministrazione si è già mossa. Bene!Ulderico Nisticò
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Nel 1976, nella veste di segretario della sezione del Movimento Sociale
(altri tempi, mica AN o FL!), rivolsi un esposto in tutte le sedi opportune
al fine di ottenere che Soverato fosse dotata di una terza farmacia. C’era
con me, per la verità storica, anche un’altro: ma siccome ne parlava quando
era all’opposizione ma se l’è scordato quando andò al diciamo così potere,
non merita di essere nominato. È una damnatio memoriae quanto mai
meritata. Successe la qualunque, da allora: le amministrazioni di
centrosinistra non fecero nulla per istituire una terza farmacia;
l’amministrazione di Pedalando Volare non fece nulla per istituire una terza
farmacia; l’amministrazione di centrodestra Mancini non fece nulla per
istituire una terza farmacia. Siete ora tutti pregati di non perdere tempo a
scrivere risposte a base di cavilli giuridici in punta di birimbimboli
procedurali e altri autogiustificativi spaccamenti del capello in quattro,
che nemmeno leggerei: il risultato è che, trentasei anni dopo il 1976, manca
la terza farmacia; il che significa che, dal 1976 a un mese fa, mancò la
volontà politica di istituire una terza farmacia.