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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò |
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Riciclaggio dei rifiuti: rivelato il mistero
Il mistero, del resto, è facile facile, se affrontato con i numeri; ma tenetevi forte, c’è da restare, come direbbero i giornalisti del TG3 calabro, sconcertati, un vero e proprio sconcerto. Presto detto: i Comuni pagano 250 € (euro duecentocinquanta, mezzo milione vecchie lire) a tonnellata per conferire la spazzatura differenziata, e solo 100 (cento) per quella indifferenziata. E siccome mai come questa volta è valido il detto di Vespasiano che pecunia non olet, ovviamente conferiscono tutto nel mucchio a cento invece che due volte e mezza tanto. La matematica non è un’opinione. Mi cadono le braccia. In una terra civile e normale, dev’essere esattamente il contrario: se tu mi porti sozzerie e sporcizie ammucchiate, e perciò 1. inquini; 2. sprechi una risorsa, io, il Commissario per l’emergenza, ti faccio pagare gocce di sangue e fettine di fegato. Se invece mi fai la differenziata, e rivendiamo plastica, alluminio, carta, legno, vetro per il riciclaggio e l’umido per concime, ci guadagniamo tutti, e perciò i Comuni non solo non devono pagare, ma è giusto che siano pagati. Così fanno in tutto il pianeta tranne che nel Meridione e soprattutto in Calabria. E poi vi lamentate che la suddetta Calabria è l’ultima d’Europa! Dovrei trarre delle conclusioni, che però sono così ovvie che ci arriverebbe persino un nostalgico del Magna: urge cambiare la politica regionale del rifiuti, e con essa quella dei Comuni. Urge, perciò se ne parlerà nel 2042, un anno prima della mia dipartita secondo la maga. Intanto trionfano i convegni antimafia segue cena, la sola cosa di cui non abbiamo mai penuria, in questa terra di parolai.Ulderico Nisticò
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