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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò |
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Ringraziamenti
ODE A MIA MADRE O madre, se mi fosse incantesimo al mondo nascere nuovamente da grembo di donna, mi toccherebbe, può darsi, una madre di stirpe più nobile, o ricca di campi più fertili da farmene erede, o forse persino più bella, e certamente più mite, tu che trai la tua dura forza da avi selvatici; e potrebbe spettarmi altro luogo migliore, altra vita.
O madre, se per qualche incantesimo non fossi mia madre tu, ma una delle altre, più miti, più belle, più ricche, più nobili, cui il cielo sorride, e possono fingersi morbide e fragili, e non così severe come tu mi fosti negli anni perché ti accadesse di gloriarti di me, io certo mi direi più fortunato, nascendo, e la mia vita e il mio pane meno difficili a morderli.
O madre, se inattesi incantesimi mi dessero un’altra madre e un’altra sorte più agevole, io, sopportando anni troppo sereni, io, ascoltando da altre favole dolci e non da te fiere storie, io, allevato a midollo di agnellino e carezze, io, ammaestrato a temere delle ombre e degli uomini, io dunque se non tuo fossi, ma di altre più tenere, invidierei chi potesse al mio posto essere nato tuo figlio.
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