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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò |
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Soverato che non fu: ancora Fiorita
E le Terme? Nel 1972 se le portò via il mare, ma già erano un rudere: qualche politicante aveva promesso 150 milioni dell’epoca in tre rate… e ne arrivò a stento una! E il villaggio turistico? E l’ostello della gioventù? E il porto? Eccetera! Tutti progetti, tutti sogni sfumati. La causa profonda è il mutamento sociologico, direi antropologico degli anni 1980, quando Soverato diventò un pigro dormitorio di terziario impiegatizio e di professori molto più bravi in cattedra che di pomeriggio. Ma Fiorita ripercorre quegli anni, e mostra il premio letterario prima che degenerasse, il campionato nazionale di motonautica, il Miramare quando era unico di quel livello in tutto lo Ionio, i lidi antichissimi quando ancora in quasi tutta Europa non sapevano manco che ci fosse al mondo dell’acqua salata! Un’altra Soverato, un’altra sociologia. Doviziosa la documentazione sia cartacea sia fotografica. Piacevole e agevole la lettura. Qual è il messaggio? È pessimistico? No, è ricondurre alla realtà. Se Soverato fu migliore, lo può tornare, ne ha tutti i numeri, a patto che si scuota dalla pigrizia. Forse ci darà una mano la crisi mondiale: alla fine, a livello di massa, è la fame il motore della storia! E noi, fiera di S. Anna insegna!, ci siamo vicini. Coraggio, Fiorita, continua a sferzare e a insegnare. Alla fine, la parte sana di Soverato te ne sarà grata. PS: I libri, dal punto di vista merceologico, sono come le patate: si producono e si comprano! Ulderico Nisticò
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