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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò |
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Il letargo di Casadonte
Il Casadonte ha, casualmente, usato una metafora, cioè un’immagine concreta per concetto astratto. Vediamo dunque cos’è un letargo. La parola è greca, e conserva la radice lath che significa nascondere, nascondersi, e anche dimenticare. Vanno in letargo d’inverno molti animali, cioè se ne vanno sotto terra e riducono al minimo le funzioni vitali, quanto basta per non morire, e, in quasi tutto il tempo dormono. Quando ritorna la bella stagione, escono dalla tana, e mangiano e bevono eccetera, cioè tornano a vivere. Che volle dire la casadontiana metafora? Che tutto quello che di culturale c’è a Soverato era il Magna Film Festival, e che prima e dopo la città era del tutto priva di stimoli, cultura, vitalità eccetera. Ora cerca una pezza a colore e dice che non è offensiva, simile gratuita affermazione e infondata? Infondata, perché il Casadonte ignora che Soverato d’autunno, inverno e primavera è assai più viva e attiva culturalmente che d’estate. Vi operano decine di associazioni, ciascuna delle quali ha un suo programma di convegni e conferenze; ha due teatri fissi, Comunale e Grillo con variegate stagioni; e compagnie teatrali; e spettacoli che mettono in piazza migliaia di spettatori; e manifestazioni di intrattenimento e socialità. Senza dire delle scuole. Ignora, egli, tutte queste cose. Né, al di là di far proiettare dei film già visti e di ospitare profumatamente registi in pensione, ha dato egli il benché minimo contributo. Mai gli è venuto a mente di narrare a qualcuno degli ospiti la storia di Soverato e della Calabria, o accompagnarli a visitare la Pietà del Gagini, Soverato Antica, le tombe sicule… certo, non lui a parlare di queste cose, che certamente ignora. Tranquillo, Casadonte ed eventuali Caterinelle e Pennisi fasulli: non dite che cercavo di farmi pagare, una passeggiata la faccio gratis come tante altre cose. Siamo perciò e restiamo offesi. Se Casadonte riconosce la colpa e chiede scusa, regolatevi voi se volete voi perdonarlo; ma se pretende anche che non lo abbiamo capito, sappia che abbiamo capito benissimo e ci siamo regolati di conseguenza. Ulderico Nisticò
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