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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò | |||
Numero 467 - Per eventuali Commenti su questo articolo scrivere a: info@soveratoweb.it |
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Storia e geografia religiose di Soverato
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I ruderi di Soverato “Vecchio” mostrano due chiese, la Matrice e S. Caterina; dopo il trasferimento a sud del Beltrame, viene edificato il Duomo. La parrocchia è una sola, e s’intitola a Maria Santissima Addolorata. La piccola frazione di S. Maria di Poliporto aveva una chiesetta: le sue vicende sono state narrate in La fede tenace. Nel centenario della ricostruzione della chiesa del Rosario, di Ulderico Nisticò, Tonino Fiorita e don Italo Sammarro, 2004. Solo nel 1910 la chiesetta poté riaprirsi al culto. Era dedicata all’Annunziata, ed ecco l’origine della festa e fiera detta degli Angeli. Nel 1906 venne eretta, per voto di Rocco Caminiti, la chiesetta di Portosalvo. Se ne parla in Santa Maria di Soverato. La storia e le cronache della Festa della Madonna a mare, di Ulderico Nisticò e Tonino Fiorita, Davoli Marina, 2002. Giungevano intanto i Salesiani (si legga: Unione ex allievi, testo di Ulderico Nisticò, Et animas et cetera. Cento anni di don Bosco a Soverato, Davoli M., 2003), e don Rua nel 1908 celebrava la prima Messa nella chiesa di S. Antonio. Entro pochi anni, sorgeva l’Istituto con Oratorio e Ginnasio quinquennale; nel 1953 si aggiungeva il Triennio liceale, e nella nuova ala venne eretta la cappella dell’Immacolata. C’era stato anche un “hospitium” dei Cappuccini di Chiaravalle, dove trovavo alloggio i frati di cerca; e resta nella denominazione popolare “u cumbentu”, poi ereditata, con evidente imprecisione, dall’Istituto Salesiano. La Marina andava crescendo, tanto che già nel 1881 vi era stata trasferita la sede comunale. Da più parti si affacciava l’esigenza di una parrocchia autonoma, interpretata dai Salesiani; non senza trattative e incertezze, e interventi tali da agire “su indicazione della Santa Sede”, si giungeva alla nomina, nel 1935, del direttore don Tedeschi a Economo curato; il 2 febbraio 1941 infine veniva emanato il decreto diocesano che non è inutile riportare per esteso, in traduzione dal latino: Decreto con cui la Parrocchia di Soverato Superiore viene smembrata ovvero divisa, e viene eretta una nuova Parrocchia sotto il titolo di S. Maria Immacolata, che è in Soverato Marina. Giovanni Fiorentini Vescovo. Da quando Ci è stata affidata la Diocesi di Squillace, e non abbiamo trascurato nulla perché meglio potessimo badare alla salute delle anime, presto abbiamo compreso che nel paese che chiamano Soverato non era possibile che restasse una sola Parrocchia, quella sita nel luogo che è detto Soverato Superiore. Perciò, giacché il luogo che è chiamato Soverato Marina mostra un numero di fedeli crescente ogni giorno, e ciò da attribuirsi soprattutto dalla frequentazione di commercianti, cui danno incremento e la vicinanza del mare, e la ferrovia, affinché si possano fornire ai fedeli opportunamente i sostegni religiosi, abbiamo ritenuto necessario istituirvi una nuova Parrocchia avente la sua chiesa, quella che prima era ritenuta come Parrocchia dipendente da Soverato Superiore. Non dobbiamo poi trascurare che gli stessi fedeli di Soverato Marina ripetutamente hanno insistito con Noi per questo beneficio. Ciò premesso, poiché la Pia Congregazione dei Salesiani ha offerto come capitale in dotazione della nuova Parrocchia 70.000 lire in Titoli di Stato a interesse 3.50%, Noi, ricevuta la Pontificia Autorità per rescritto della Sacra Congregazione del Concilio 21-1-1941 n. 354-41 e con l’autorità ordinaria a Noi concessa dal Codice di Diritto Canonico (can. 1427-1), invocato il nome di Dio e della Beata Maria Vergine Immacolata, udito anche il Capitolo Cattedrale, istituiti tre esaminatori, erigiamo e costituiamo con la presente lettera la Parrocchia di S. Maria Immacolata in Soverato Marina, il cui territorio è circoscritto dai seguenti limiti: a oriente il territorio di Montepaone, a mezzogiorno il Mare Ionio, a occidente il territorio di Satriano, a settentrione i poderi Martelli – Cortaglia – la via che porta al Cimitero – il burrone feudo Mortaro – le Vigne Nuove – S. Agata – Aleni – Turrita Fiumarata, che devono essere compresi tutti nella nuova Parrocchia. Il territorio sopra descritto viene smembrato a pieno titolo e in perpetuo dalla Parrocchia di Soverato Superiore cui finora appartenne, e in avvenire sia territorio della predetta nuova Parrocchia. Assegniamo, per indicazione della Santa Sede, questa nuova Parrocchia al Pio Istituto della Congregazione Salesiana, con quelle attribuzioni e tutti i diritti e pertinenze, e le affidiamo l’amministrazione di tutti i Sacramenti della Chiesa. Stabiliamo però che sia comune a entrambe le Parrocchie il luogo di sepoltura, quello del Municipio di Soverato. Se nulla osta. Dato in Squillace dalla Curia Episcopale il 2 febbraio 1941, X del Nostro Episcopato. Firma Giovanni Fiorentini Vescovo. Il Cancelliere Canonico Cantore Ferdinando Stilo. Primo parroco fu il direttore don Pilla. La notte di Natale del 1963 la titolarità e denominazione della sede parrocchiale fu trasferita alla nuova chiesa di piazza Maria Ausiliatrice; restando alla chiesetta il titolo del Rosario. Le parrocchie di Soverato sono dunque due, secondo i confini indicati nel decreto. Patrona della città resta però Maria Santissima Addolorata, la cui festa è riconosciuta agli effetti civili; compatrono è san Giovanni Bosco. La parrocchia di Soverato Superiore ha la stessa Addolorata per patrona; quella di Soverato Marina, Maria Santissima Immacolata. I Salesiani venerano con particolare devozione la Madonna Ausiliatrice, cui nel 1954 è stata eretta l’alta statua. Nel 1944 vennero a Soverato le suore Salesiane, denominate Figlie di Maria Ausiliatrice; nel 1950, le suore Gerardine a Soverato Superiore. Insomma, Soverato è ben provveduta di presidi di fede e contro il male; e, alla fine, i suoi abitanti non sono poi così reprobi e peccatori, e piuttosto il contrario, grazie a Dio e a tutta quest’antica tradizione religiosa.Ulderico Nisticò
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La
Festa dell’Immacolata mi suggerisce alcune righe sull’organizzazione
religiosa di Soverato, anche perché non tutte le idee di tutti a questo
proposito sono chiare. Cominciamo dalla storia. I primi sacerdoti di
Soverato a noi noti ci vengono riferiti dallo scritto di don Domenico
Cirillo “Soverato 1577”, che riporta documenti di due secoli prima, con due
elenchi capeggiati da “protopapas”, che venne detto in seguito arciprete.
Attorno al 1510 Francesco Marini da Zumpano fondò in Soverato, per la sua
riforma degli Agostiniani, il convento della Pietà, oggi in agro di
Petrizzi; ricco di opere d’arte; abbandonato dopo il terremoto del 1783: si
legga Pisani Domenico, La Pietà di Antonello Gagini, Soveria
Mannelli, 1995; e Giorgio Pascolo, La Pietà, Soverato, 1982. Una
comuneria di sette sacerdoti è attestata nel XVIII secolo, capeggiata da
arciprete.