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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò |
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Professori in Calabria
A quanto ne so, i risultati della prima prova li ha dettati il computer, un aggeggio con il quale sto scrivendo anche quest’articolo, e che ha tante virtù, però altro non è che uno schiavo eredito, non ha volontà, gusti, preferenze, idee razziste; e non ce l’ha con i Calabresi più di quanto possa avercela con i Toscani, e ciò per assoluta mancanza di sentimenti in genere. Se un candidato di Reggio Calabria ha sbagliato più di uno di Reggio Emilia, il computer manco lo sa di dov’è il reprobo: lo boccia e basta. Potenza delle macchine. Non ci troviamo dunque di fronte a una congiura ordita da garibaldini per battere a buon prezzo Landi a Calatafimi o per comprarsi Ghio a Soveria Mannelli senza sparare un colpo. Ci troviamo di fronte a un’oggettiva e sostanziale distanza di punti 13 di percentuale nella preparazione generale e particolare dei candidati. E, attenzione, la statistica è fatta di numeri: se la media è 34 in presenza di 20, in molti luoghi sarà stata del 40, del 50%; e non sono luoghi che si trovano in Calabria! Forse nella terra del re Italo mancano le scuole? Mai si dica: la Scuola è la FIAT della Calabria, unico sbocco lavorativo; Licei, soprattutto Licei, Classici, soprattutto Classici. Con tanti Classici, l’argomento più comune nei bar e nelle piazze dovrebbero essere l’aoristo terzo o l’esapodia dattilica dicatalettica in disyllabam, erroneamente ma pervicacemente detta pentametro. Ma incalzano gli Scientifici, e perciò sentiremmo a ogni passo disquisire di trigonometria sferica e quadratura del cerchio. Le scuole dunque ci sono. Forse i nostri studenti non studiano? Ma come? Ci sono scuole in cui due terzi dei maturi hanno avuto il 100 e lode! E poi si sa che noi, discendendo direttamente dalla Magna Grecia, siamo molto ma molto più intelligenti di quei poveracci dei Longobardi, Insubri, Allobrogi e Valpadani in genere! Lo si vede dai risultati e dall’evidente progresso e ricchezza della Calabria rispetto alla miseria e disperazione di Treviso e Varese, da dove tutti emigrano a Samo di Calabria e Bocchigliero, noti centri di cultura e industria! Insomma, nella nostra calabra scuola qualcosa non va, molto non va. Pensate che esageri? Ho sentito un/una [per depistare] collega, nel 2011, proclamare che stavamo celebrando “la ricorrenza della repubblica”; ho letto da una laureata in storia moderna che non aveva mai sentito nominare re Ladislao: e sorvolo su ortografia sintassi stile della medesima; ho scommesso una cena a chiunque dei sedicenti borbonici sapeva dirmi senza copia e incolla perché Due Sicilie, e sono rimasto a dieta; e anche il buon Claudio Maria scrisse “un’altro” da far paura! Occorrono interventi nel merito, nei contenuti. Mandiamo ogni tanto un ispettore a sorpresa non a vedere com’è tenuto il registro – io sarei stato licenziato su due piedi! – ma se i fanciulli sanno tradurre dal greco e dal latino, svolgere un compito di matematica, se sanno chi erano Ferdinando II e Vittorio Emanuele II, dove si trova l’Afghanistan, la formula dell’acido solforico; e, visto che tanto piace ai comici, se la costituzione vigente è conosciuta almeno nel minimo indispensabile per distinguere il presidente da un re. Ulderico Nisticò ARTICOLO CORRELATO
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