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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò |
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Il caso Proloco di Soverato
Preciso che, a titolo personale, non ho titolo a parlare, in quanto, per ragioni pur esse non esattamente chiarissime, non son iscritto, e perciò in questi due anni ho fatto quello che ho definito “il bancomat della Proloco”: Peppe mi chiedeva di scrivere Eutimo, Ecce Homo, Soverato 1521, il Principino, la storia, i depliants, eccetera, ed io, credere obbedire e combattere, scrivevo e parlavo. Chissà se un’ipotetica nuova dirigenza troverà un nuovo e migliore bancomat da utilizzare a comando! Personalmente, ne dubito. Vedremo. Secondo me, sempre a titolo personale, ritengo che sarebbe più opportuno, di fatto se non di diritto, commissariare la Proloco, azzerare tutto, riaprire le iscrizioni e votare tra sei mesi. Un commissario dovrebbe innanzitutto controllare l’elenco degli iscritti attuali, la data d’iscrizione e la regolarità del tutto. Così, se proprio dobbiamo votare, lo faremo a cuor leggero e senza polemiche, quando sarà ora di votare, e gli aventi diritto. Io, che diritto non ho, mi piacerebbe tuttavia sapere se statuto e regolamento della Proloco verranno rispettati alla lettera. La Proloco non è, infatti, un’associazione del tutto privata, ma dipende in qualche modo dal pubblico; ed è perciò un fatto pubblico. Ulderico Nisticò
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