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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò | |||
Numero 477 - Per eventuali Commenti su questo articolo scrivere a: info@soveratoweb.it |
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I fondi europei
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Bisognava spendere i fondi europei: come, dove quando, sono particolari secondari; nemmeno un euro doveva lasciare la Calabria per le grigie aule di Bruxelles, e finire magari dirottato a vantaggio degli altri. Se la Regione, come del resto fa dal 1970, si è resa colpevole della perdita anche di un centesimo, devo additarla al pubblico ludibrio. Si fa per dire: a protestare sono solo io; mentre l’opposizione di sinistra restituisce alla destra il favore di quando la destra non si opponeva alla sinistra! Perché non si spendono i fondi europei? Per due ragioni: la prima è la burocrazia, lenta impacciata incapace quando non sospetta; l’altra, la nessuna autorevolezza della classe politica, che non ha il fegato di impartire ordini. Dite voi: ma i sindacati… Ebbene, volete sapere cosa farei io, se fossi presidente o assessore? Farei così: ogni mese terrei una conferenza stampa, informando i giornalisti di quali funzionari hanno lavorato e quali no. Ecco perché io non sarò mai presidente o assessore di alcunché! E intanto, la Comunità Europea ringrazia per i soldi restituiti; e i Calabresi muti come la tomba di un faraone nascosto dentro una piramide coperta di sabbia! PS: Con i fondi europei se ne faceva cultura, agricoltura, turismo, lavoro… e si ripuliva anche la spazzatura! Ulderico Nisticò
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Mi
è capitato di chiedere pubblicamente, anzi bruscamente, al presidente del
Consiglio regionale, Talarico, se la Regione, detto in generale, avesse
speso o meno i fondi europei, anche questi detto in generale. Egli non ha
seguito il precetto evangelico del “Sì, sì; no, no”, che, ad onor del vero,
continua “il resto viene dal demonio”, ma si è arrampicato sulle parole,
dando comunque l’impressione che ci fosse poco sì e molto no. Trascorso
qualche giorno e sfumata la fragile e fugace bontà natalizia, offro a
Talarico, ma anche a Scopelliti e a tutti gli altri, l’occasione di
rispondere non con involute e complicate parole, bensì con l’arido e crudele
linguaggio dei numeri. Ripeto perciò la domanda: sono stati spesi, o almeno
impegnati i fondi europei del 2007-12? Se sì, in che misura? Il 100%, il
70%, il 40%; o, come dicono i maligni, anche meno? Dicono altri che
l’Assessorato alla cultura abbia speso tutto il suo; e io, che non ho mai
risparmiato critiche al mio amico Caligiuri, se è vero, e non ne dubito, gli
innalzo qui pubblicamente un inno di lode.