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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò |
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Finalmente Giglio!
Quando Sosigene di Alessandria riformò il Calendario romano per conto di Giulio Cesare, trascurò, per dirla alla grossa, qualche minuto, che, nei secoli seguenti, cominciò a farsi sentire. Ne prese atto Aloisi, o Luigi, Giglio (latinamente Lilio) di Cirò, matematico e astronomo, che calcolò con esattezza il tempo, e si rivolse, tramite il fratello Antonio e il cardinale Sirleto, a papa Gregorio XII. Questi nel 1582 adottò il computo del Giglio, che regola il nostro calendario, e, di diritto o di fatto, quello del mondo intero; tranne alcune Chiese ortodosse, che seguono ancora il Giuliano nella liturgia. Una Calabria di grands bébés che cerca Ulissi e Omeri di Reggio e Templari casalinghi e ogni altro tipo di bufala, e si scorda regolarmente della sua storia genuina, ha dimenticato anche i Giglio; ed è con piacevole stupore che leggo volere il Comune di Cirò, con tre anni di rinvio sul centenario della nascita di Luigi, lo vuole celebrare. Meglio tardi che mai! E non è, almeno da parte mia, vanagloria campanilistica e provincialotta, ma una serie di riflessioni storiografiche; se non altro, queste tre:E vai, Cirò, finalmente farete qualcosa per il grande concittadino. Io la mia parte a questo proposito l’ho fatta da anni, ma se serve, sono sempre qui. Ulderico Nisticò
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