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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò |
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Ministro Clini alla gran fiera dell’ovvio
Ovvio e banale, il suo dire: ma forse, detto da un ministro sia pure in prorogatio, qualcuno prenderà sul serio quello che da anni andiamo dicendo. La Calabria tratta i rifiuti come si faceva nei secoli passati, quando i rifiuti quasi non c’erano: le briciole, alle galline; i resti di grasso, per il sapone; i commestibili, pastone, ovverosia vrodata, per i maiali; bucce, residui del caffè etc., concime… E gli oggetti venivano riutilizzati all’infinito: la padella bruciata si bucherellava per le castagne, il vecchio letto per recinto di campagna… Il poco che restava, si ammucchiava da qualche parte e lo assorbiva madre natura. Oggi le cose sono profondamente cambiate, ma la mentalità calabrese è la stessa dei trisnonni: siamo o non siamo il popolo dell’aoristo, il tempo senza tempo? I commissari, infatti, altro non seppero che scaricare camion in luoghi che presto diventavano saturi; e poi cercarne altri e saturarli. Per questa genialata, bastava un ragazzino, pagato a caramelle. Ma l’errore di fondo fu nominare commissari persino gli stessi presidenti: il commissariamento, che doveva essere una punizione e umiliazione pubblica, diventava un premio! Un commissario dev’essere rigorosamente apolitico, e, cosa rarissima tra i politicanti in Calabria, di pessimo carattere, altro che sorrisi! E deve scadere entro un anno come i consoli romani, e rendere conto al volo. In Calabria? Ma quando mai! Bisogna mettere mano a una politica dei rifiuti che crei ricchezza e lavoro, invece che sperperi e di materiali e di soldi. Non è difficile: si differenzia durante la produzione, si raccoglie in modo differenziato, si ricicla il materiale, lo si vende. Male che vada, paghiamo le spese; bene, si guadagna. Urge cambiare mentalità: ci servono cento operai e un amministrativo, e non cento amministrativi e un operaio come sognano le mamme e don Milani; cento giovanotti e fanciulle di braccia robuste e voglia di fatica e guadagno; opifici; reti di commercializzazione… Non sono cose per politicanti, datemi retta. L’alternativa? Riempire Alli, Pianopoli eccetera, poi Vattelapesca e trasformare in discarica l’intera Calabria; o pagare la Puglia per prendersi i nostri avanzi! Pessime alternative: meglio la riciclata e il lavoro. La Regione dice di volerlo fare: io posso aspettare al massimo tre mesi; al quarto già sentirò puzza d’imbroglio… oltre che di spazzatura. A proposito, arriva l’estate. Ulderico Nisticò
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