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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò |
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L’Assunta e il patrimonio culturale in genere
Che la chiesetta si apra ogni anno, non serve nessun sindaco passato o presente, è tradizione secolare; ne diremo qualche altra volta sul piano storico e scientifico. Ora parliamo della valorizzazione. Non è colpa del sindaco, ovvio, se i 350.000 (trecentocinquantamila) euro di cui parla, e di cui tanto mi parlò quando si comportava da amico, questi soldoni non esistono e non hanno alcuna speranza di esistere nel senso caro a noi reazionari: in contanti e spendibili. Sono i soldi della Regione Calabria, penultima in Italia per spesa dei fondi europei (grazie a Dio che c’è la Sicilia), 233ma in Europa, mostro di inefficienza. Non è colpa del sindaco, ma sarebbe buon gusto non accennare nemmeno, fin quando restano parole: plumas y palabras el viento las lleva. Sarebbe meglio pretendere che l’assessore regionale Caligiuri mandi non Sgarbi di passaggio, o, quand’anche, Vitruvio e Giorgio Vasari in persona dal paradiso degli architetti e critici, ma i 350.000 (trecentocinquantamila) euro. Mandi nel senso di pro manibus, in contanti e subito. E poi, un bando pubblico, e ne riparlino i professionisti. E comunque, tenere desta l’attenzione con un convegno, una conferenza, una proiezione, non costa nulla, soprattutto se si trova, beh, si trovava, il pollo che lavora gratis come ho fatto io per la manifestazione del 24 agosto 2012 sull’eccidio: del cui livello culturale e teatrale parli chi era presente; e tacciano, bisogna essere equanimi, quelli della sinistra e Proloco che per dispetto al sindaco restarono a casa e nell’ignoranza a proposito dell’episodio. Poi, sempre gratis, bisognava portare la manifestazione a scuola; poi commemorare con una cerimonia… e nulla di nulla si fece; insomma, le stesse piume e parole di cui sopra; non se ne fece nulla, e figuratevi ora che il pennuto ha deciso di non farsi più spiumare con la scusa dell’amicizia. Dirà qualcuno: ma ora perché te la prendi proprio con S. Andrea? ma no, ragazzi, è solo il turno di S. Andrea. A turno me la prendo con Montauro per la questione del teatro; con Guardavalle per l’inerzia a proposito del Sirleto; con Squillace per l’infondatissimo gemellaggio con Itaca che non è vero niente invece delle città nerviane di Gloucester e Sétif; idem per Borgia; con Tiriolo, perché se ne fregano della storia vera e inseguono pure loro Ulisse ramingo; eccetera. E per ciascun paese, con i sindaci pro tempore. Beh, qualcuno, in questa Calabria buonista e paciosa e politicamente corretta la deve pur fare la parte antipatica; e io mi assumo il compito ben volentieri. Nulla di personale, mai: Mario Caligiuri, per esempio, è e resta mio amico personale; ma aspettate il 31 agosto, e, se prima non avrà fatto una certa cosa che deve fare, ripeto deve, mica è un favore, vedrete scherzetto che gli combino. Almeno Frustaci replica: gli altri, muti come mummie in conversazione con i pesci. Ulderico Nisticò ARTICOLO
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