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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò |
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1943, la guerra sopra Soverato
Il 30 gennaio 1943 affiorò un sommergibile che tentò di colpire il ponte ferroviario sull’Ancinale; la nostra artiglieria ritenne di averlo colpito. La fine della resistenza italotedesca in Tunisia e Algeria espose la stessa Italia all’invasione angloamericana, prima in Sicilia, poi sul continente. Per fiaccare il morale delle popolazioni, gli Angloamericani fecero ricorso ai bombardamenti “terroristici”, con uso di mitragliatrici e lancio di spezzoni e bombe antiuomo; e colpirono con decisione obbiettivi più visibili. Le truppe tedesche che avevano valorosamente difeso la Sicilia si ritiravano con il massimo ordine per vie interne; il 12 agosto passò un camion militare germanico. Il 16 febbraio, colpisce Soverato un mitragliamento aereo; un bombardamento, l’1 marzo; il 16 luglio, aerei nemici bombardano Satriano, distruggendo la chiesa Matrice: vanno disperse le Reliquie dello Zumpano; il 22 si assiste al cannoneggiamento navale di Crotone; il 23, a incursioni aeree su Isola Capo Rizzuto; il 24, su Catanzaro Marina; l’8, il 9, il 10, l’11 agosto, ancora bombardamenti di Catanzaro Marina; dei bimotori, riconosciuti come inglesi, bombardano anche Soverato. Scarsa è ormai la reazione della contraerea. Ancora il 15 e il 19 agosto, bombe su Soverato. In uno di questi episodi, è colpito un deposito del quarzo presso la Stazione, con un grave danno anche finanziario. Il 27 agosto viene distrutto il Duomo di Catanzaro. Gli attacchi nemici distruggono strade, ponti e ferrovie; Soverato è isolata. La gente, terrorizzata dalla minaccia aerea e dall’imminente arrivo delle truppe nemiche, “sfolla” verso località interne. Ma il 6 settembre emergono due sottomarini nemici che, ai colpi dalla nostra artiglieria, scompaiono alla vista. Il 7 settembre e incursioni su tutto il Golfo. Ma forse, ed ha uno strano fascino simbolico, l’ultimo aereo nemico abbattuto dalla contraerea italiana prima dell’Armistizio cadde, quel giorno, a Soverato, sulla cosiddetta Punta. Il pilota, americano, venne catturato dalla popolazione e consegnato ai Carabinieri. Avvicinandosi ormai per terra il nemico, Soverato viene evacuata dal Presidio: le truppe si attestano a Badolato, dove combatteranno ancora. La battaglia di Badolato è stata descritta con la consueta precisione sulla Radice da Vincenzo Squillacioti. La batteria d’artiglieria si ritira fino alle montagne di Sersale, dove, prima che si sapesse della resa, si voleva resistere; il capitano comandante la batteria, Allegra, lascia all’Istituto Salesiano in consegna del materiale militare, tra cui due muli; e il suo testamento. L’8 settembre si diffonde l’improvvisa notizia dell’armistizio; il giorno dopo giunge in Soverato un corpo di truppe canadesi.Ulderico Nisticò
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