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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò |
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Torre Ruggiero il Santuario retrodatato
A dire la verità, l’apparizione della Madonna avvenne nel 1858, nello stesso tempo in cui avveniva l’apparizione di Lourdes. Si cercò di farlo sapere ai responsabili religiosi e amministrativi della comunità di Torre Ruggero; e quei responsabili, sulle prime, parvero quasi quasi aver capito e accettato di fare qualcosa di degno della ricorrenza. Poi accadde… beh, secondo me arrivò qualche manina pendula, e tutto si ridusse a un prodotto di modestissimo valore artistico e che sortì il successo di pubblico adeguato alla sua qualità: quasi zero, ovvero soldi gettati al vento. E il centocinquantesimo dell’apparizione di Torre cadde nel più vasto vuoto. Passano cinque anni, ed ecco la pensata di cui sopra, e retrodatato il tutto di anni 38, mica poco! Così a Torre Ruggiero s’illudono di aver celebrato il centocinquantesimo. Ecco come nascono le leggende! Mi posso meravigliare che Wolf s’inventi lo sbarco Ulisse, e un tizio i templari compaesani, e un altro Nostro Signore erbivoro pitagorico, se dove meno te l’aspetti ti cambiano le date? Ma già che a Torre il vizio ce l’avevano pure a quell’epoca. Quando avvenne il miracolo, decisero che occorreva una statua, e, fedeli sudditi della monarchia del 1858, la chiesero a S. M. Ferdinando II di Borbone re delle Due Sicilie. Questi, uomo devoto e religioso, la concesse, solo che se la prese con borbonica calma e compassatezza; e nel frattempo, il 22 maggio 1859, morì. I fedeli sudditi di Torre, forti del principio “morte il re, viva il re”, reiterarono la richiesta al nuovo sovrano Francesco II, uomo religioso e devoto, il quale rinnovò la paterna promessa, solo che se la prese con calma e compassatezza borboniche; nel frattempo sbarcava Garibaldi, arrivava Vittorio Emanuele II, e i cittadini di Torre si scoprivano all’improvviso fedeli sudditi del nuovo re, erede del Regno e quindi anche della richiesta torrese. Finalmente arrivò la statua, la quale, con evidente spregio della verità ma non delle date, risulta inviata da S. M. Vittorio Emanuele II re d’Italia, uomo né devoto né religioso, anzi massone e gran peccatore; però quando la statua giunse a destinazione, regnava lui, e riuscì a passare per pio zelatore della Madonna delle Grazie. Ulderico Nisticò
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