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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò |
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Anonimi a Montauro
Bisogna che io legga questo documento, che, essendo, pare, in latino, bisogna pure vedere chi lo ha tradotto e se con i piedi o meno. I documenti si leggono per intero, non si piglia una parola staccata dal contesto. A questo punto, pubblichi, l’anonimo, l’intero documento, anche in fotocopia; e io lo interpreterò. E comunque universitas non significa affatto città. E la personalità giuridica di Comune Montauro la ottenne nel 1811, assieme a tanti dei troppi in cui è divisa questa dissennata Calabria. Anonimo e ignaro, l’articolista chiede, tra le righe, cosa abbia fatto io per Montauro. Beh, ho pubblicato l’atto in greco del 1243 con il nome di Mentabrion; ho rappresentato, assieme a Pittelli, il mio lavoro su o contro l’unità d’Italia, secondo come lo si vuole intendere; ho tenuto più di una conferenza; pregato da Caligiuri, ho accompagnato, io, Roberto Giacobbo alla grangia e nella chiesa; avevo accettato l’incarico gratuito di direttore artistico del teatro, che poi finì in pesce perché Montauro non ha un teatro. Insomma e considerando che Montauro non è il mio paese, e che nel frattempo ho fatto a migliaia cose in decine e decine di altri posti in Calabria e fuori, credo che a Montauro ho dato abbastanza. Ipotesi. Attenzione, le parole hanno una loro dignità. Ipotesi significa un ragionamento preliminare, che dev’essere sottoposto a verifica: così insegnò Galileo. Qui non c’è niente di niente che faccia anche solo sospettare che a Montauro ci siano stati dei cavalieri di uno qualsiasi degli Ordini medioevali e postmedioevali. Sia la grangia sia la chiesa sono fortificate, e si potrebbe anche supporre che la chiesa sia un riuso di edificio nato come militare, con feritoie e bocche di lupo, e poi dismesso. Ma, caro anonimo, il gatto è un animale, ma l’animale non è un gatto; ovvero, ammesso che S. Pantaleone prima fosse un fortino, non c’è alcuna ragione di pensare fosse per forza dei Templari o di Malta o dei Teutonici o eccetera, invece di una normale fortezza dello Stato in vista del mare e contro i Turchi, come ce ne furono tantissime poi o cedute o del tutto abbandonate per vittoria. La storia dei meridiani e paralleli è sbagliata di un buon 500 km a nord. Nessun rapporto risulta tra Montauro e la Francia, la Spagna, i Pirenei più che risulti con qualunque altro luogo del Meridione d’Italia. Quella dei Templari non è dunque un’ipotesi, e nemmeno una bufala (bufala è, infatti, una mozzarella almeno mezza bufalina), ma solo una fantasia campata in aria e un’affermazione arbitraria tipo Ulisse sbarcò a S. Eufemia, o, in altra fuga dal reale, a Copanello. Se leggessimo che a Montauro ci furono i Feaci, i Cinesi o i Marziani, ciò avrebbe lo stesso valore scientifico e storiografico e le stesse prove dei Templari: zero.Ulderico Nisticò ARTICOLO
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