Scherzo, io non uso il turpiloquio se non in
privatissimo, mica sono uno scrittore moderno in vena di linguaggio
fintogiovanile! Mi contento perciò di ripetere quanto segue:
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a Guardavalle nacque, nel lontanissimo 1514, il cardinale
Guglielmo Sirleto;
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egli fu uomo dottissimo, latinista grecista eccetera, prefetto
della Vaticana, prossimo a essere eletto papa… eccetera, celeberrimo nel
suo tempo e oltre;
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nel 2014 correrebbe, se qualcuno se ne accorgesse, il quinto
centenario della nascita;
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quando era sindaco Tedesco, a forza di picchiare per iscritto e
in tv riuscii a costringerlo a una specie di delibera in cui indicava un
non meglio definito gruppo di lavoro pro Sirleto, nel quale nominava,
miracolo!, anche me;
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trattavasi di bufala, giacchè tale gruppo mai si riunì; e intanto
cadeva il detto sindaco;
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arrivava il nuovo, Ussia, al quale scrivevo una garbata lettera,
indirizzata anche a Regione, Provincia e Diocesi;
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Diocesi e Provincia se ne fregavano altissimamente, manco
degnandosi di un cenno;
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la Regione, a parole, si sdilinquiva in complimenti su quanto
sono bravo io, poi nulla più;
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l’Ussia, sempre a parole, mi faceva sapere che un giorno mi
avrebbe telefonato;
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alla faccia di Meucci, questa telefonata non arrivava mai;
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scrivo e dico cose di fuoco – linguaggio coprofilo a parte – ma
l’Ussia non si scuote più che se fosse una rupe marpesia secondo
Virgilio.
Il centenario di Sirleto, che inizia il
prossimo gennaio, è già finito. Tanti saluti al sindaco, ammesso che a
Guardavalle ce ne sia uno.