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Tranquilli,
non è certo il sindaco Ussia di Guardavalle, né alcun’altra pubblica
autorità. È il mio amico Lorenzo Viscido, che mi scrive dagli Stati Uniti,
dove insegna, e mi invia un epitaffio, spiega “conservatosi
nel manoscritto Paris. gr. 3067 (sec. XVI), f. 100r, e composto in onore di
quel cardinale da Giovanni Santamaura, copista cipriota che con lui
collaborò a lungo. Me ne ha dato notizia un mio amico, prof. Santo Lucà,
docente di paleografia greca all’Università di Roma”. Sono due distici
elegiaci in greco, che qui riferiamo e traduciamo: Hos se pikròis thanatu
telesin, Gyllerme, damènta / Ausonie stygerò klausen hàpasa goo, pegma dikes,
zathèas Rhomes polyònymos astèr, pantoion agathòn thaumàsiòs te patèr.
Ora che sei stato vinto dal termine della morte, Guglielmo, tutta Italia ti
piange con luttuoso lamento, bagaglio di giustizia, illustre astro della
divinissima Roma, mirabile padre di tutti i beni.
Visto che qualcuno si è interessato al Sirleto?
Lorenzo Viscido nel 2013 dall’altra parte del mondo; e il Santamaura a Roma
nel 1585. A Guardavalle e a Catanzaro, nessuno!
Ulderico Nisticò
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